PERUGIA – Un trucco per avere dipendenti ma pagare meno, con una società dal capitale sociale di soli 100 euro. Un trucco però non è passato inosservato alla guardia di finanza del Comando provinciale di Perugia, che infatti ha dato esecuzione a un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche per equivalente, emesso dal gip nei confronti di tre imprenditori di Perugia operanti nel settore dei trasporti, indagati per dichiarazione fraudolenta mediante I ‘utilizzo di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, per aver sottratto all’erario, negli anni dal 2020 al 2022, imposte per un ammontare di oltre 275mila euro.
Come spiega una nota della procura diretta da Raffaele Cantone che ha coordinato le indagini, il provvedimento cautelare trae origine dalle indagini di polizia giudiziaria condotte dalle Fiamme Gialle perugine nel comparto dell’illecita somministrazione di mano d’opera che hanno consentito di individuare fittizi distacchi di personale nell’ambito di contratti di rete, nonché l’emissione di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti. Più nel dettaglio, una società romana, priva di effettiva operatività imprenditoriale e con un capitale di 100 euro, ha emesso fatture relative al distacco di personale nei confronti di due ditte individuali e una società di capitali, tutte con sede nel perugino, occultando in tal modo l’esistenza di normali rapporti di lavoro intrattenuti dai medesimi lavoratori con gli indagati: un espediente attraverso il quale abbattere i costi del personale e eludere il pagamento dell’imposta sul valore aggiunto. In sostanza, mediante il ricorso fittizio all’istituto del distacco del lavoratore, gli indagati hanno potuto ottenere manodopera sostenendo oneri molto più bassi di quelli dovuti in caso di assunzione diretta dei lavoratori, ottenendo così rilevanti vantaggi concorrenziali per effetto della indebita contrazione del costo del lavoro.
Alla luce delle risultanze emerse, la procura ha richiesto e ottenuto il provvedimento cautelare reale per un importo pari a quello indebitamente sottratto alle casse dello Stato e costituente il profitto del reato tributario. In fase di esecuzione del provvedimento, sono state sottoposte a sequestro preventivo disponibilità finanziarie per circa 100mila euro, beni immobili del valore di oltre 120mila euro (un’abitazione a Magione e un laboratorio per arti e mestieri a Perugia) oltre a due autoveicoli del valore di 50mila euro.


