Irruzione del Comune all’inceneritore Bioter

Il vicesindaco Riccardo Corridore con i vigili urbani si presenta nell’ impianto che ha ripreso a “fumare”

TERNI – Una vera e propria irruzione. Il vicesindaco Riccardo Corridore, scortato dai vigili urbani che si occupano di ambiente, si è presentato ai cancelli dell’ inceneritore Bioter, che si trova in via Ratini. L’ amministratore pubblico, con lui anche il dirigente all’ ambiente del Comune di Terni, ha preteso di entrare e di verificare cosa stesse succedendo.
Prima ne è nato un battibecco con i tecnici e l’ingegnere responsabile dell’ impianto.
Il vicesindaco si è detto allarmato per la riaccensione dell’ impianto che non risultava al Comune. I tecnici di Bioter hanno ribattuto che al momento non c’è stata alcuna rimessa in funzione della struttura di incenerimento e che il fumo che ha destato allarme è dovuto a una semplice “soffiatura”. Si tratterebbe di una fase di collaudo dei lavori di manutenzione che hanno riguardato Bioter. In sostanza non si tratterebbe di una attività di incenerimento ma di accensione per verificare la tenuta delle camere di combustione.
Posizioni molto divergenti, unica intesa la decisione di redigere un verbale di sopralluogo.
C’è anche il tempo per alcune considerazione del vicesindaco: «Come è evidente a differenza di quanto sostengono i Cinque Stelle non c’è nessun accordo tra il Comune e la Regione. È la Tesei che ha la responsabilità delle autorizzazioni ed è lei che deve rispondere di quanto sta accadendo»

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Terni, il secondo inceneritore non è stato riacceso e non lo sarà mai se non con una nuova (complicata) autorizzazione. L’attacco alla Regione diventa un autogol