TERNI – Stefano Bandecchi negli show nazionali dice e non dice. Alla Zanzara lascia intendere che forse ci ripensa; al Corriere della Sera fa sapere che vuole educare il suo partito, AP; tramite Repubblica chiede “esami di coscienza”.
Ma è per le vie brevi che va diritto al punto. Nella serata di venerdì a Palazzo Spada nuova riunione dei consiglieri comunali di AP e degli assessori. Secondo alcune ricostruzioni le parole di Bandecchi arrivano tramite Riccardo Corridore. Il vicesindaco in questa crisi politica e istituzionale è vicinissimo al sindaco. Ed è Corridore che avrebbe fatto sapere che Bandecchi al momento non ci ha ripensato. È pronto ad andare a casa e portarsi dietro tutta la giunta e tutto il consiglio comunale. Perché se il sindaco il 29 febbraio non ritirerà le dimissioni tutti i gruppi consiliari cesseranno di esistere, ad iniziare da quello di maggioranza. Impensabile, poi, in caso di nuove elezioni, pensare a un gruppo di AP senza il traino di Bandecchi. Insomma se si chiude bottega ora per la quasi totalità degli eletti di un anno fa è la fine.
Senza Bandecchi AP non esiste eppure la guerra in corso vede pezzi di AP contrapposti a Bandecchi e al suo vice Riccardo Corridore. Uno scontro che Bandecchi ha deciso di combattere utilizzando la carica da sindaco. Forse per azzerare i vertici locali di AP, per appianare le tensioni nate con la convention nazionale, a Bandecchi sarebbe bastato un messaggio social. Uno dei suoi. Invece ha voluto utilizzare l’artiglieria pesante. Resta da capire il perché.


