TERNI – I trattori non si fermano. La lunga protesta degli agricoltori va avanti a suon di clacson e striscioni: «State cancellando il futuro dei nostri figli» e «Si scrive agricoltura e si legge vita», i più significativi. A Sanremo, in occasione della 74esima edizione del Festival della canzone italiana, non riuscendo a salire sul palco dell’Ariston durante la conferenza stampa di Amadeus, ottengono comunque la lettura di una lettera in cui chiedono «la possibilità di continuare a onorare gli insegnamenti dei nostri genitori e dei nostri nonni, che con rispetto, amore e dignità ci hanno portato a coltivare il valore della terra e di ciò che rappresenta, con il solo e unico obiettivo di lasciare un mondo migliore ai nostri figli». «Gli agricoltori italiani pagano lo scotto di decisioni sbagliate non basate sulla scienza. Basti pensare a politiche comunitarie quali il green deal, la direttiva sulla qualità dell’aria o il regolamento sui fitofarmaci, fortunatamente ritirata dalla Commissione UE grazie alle nostre proteste – lamentano – tutte queste politiche, a nostro avviso eccessivamente sbilanciate a favore dell’ambiente, vanno a discapito di tutta l’agricoltura italiana, con particolare riferimento alle piccole aziende.
Su queste questioni pesa poi la spada di Damocle dei prezzi pagati agli agricoltori: «Ricordiamo a tutti che noi non possiamo programmare il prezzo di vendita dei nostri prodotti, perché siamo sottoposti ad un mercato drogato dalle speculazioni, dove il prezzo a noi pagato è un decimo di quello che pagano i consumatori». Blocchi, presidi e cortei lumaca in tutta Italia e in mezza Europa. Quaranta mezzi agricoli hanno attraversato Terni per nel giorno in cui si stava celebrando il santo Patrono, San Valentino. Provenienti da Roma hanno percorso la Marattana per attraversare via Proietti Divi e il quartiere di Borgo Bovio per imboccare la Flaminia.


