La Perugia del teatro e della cultura piange Stefano Cipiciani

Storico direttore di Fontemaggiore era da poco andato in pensione. Il ricordo: «Appassionato e forte, sostenitore dei giovani. Credeva che lavorare in teatro fosse la cosa migliore che potesse capitare nella vita»

PERUGIA – È morto venerdì 9 febbraio Stefano Cipiciani, storico e amatissimo direttore del Teatro Fontemaggiore.

A darne l’annuncio lo stesso teatro in un lungo e appassionato post sui social: «Questa mattina ci ha lasciato Stefano Cipiciani che di recente era andato in pensione, dopo aver lavorato in Fontemaggiore per oltre 40 anni. In teatro ha vissuto molte vite: attore, regista macchinista, tecnico, scenografo, direttore artistico e presidente di Fontemaggiore, ed è stato uno degli artefici del prestigioso Premio Scenario Associazione Scenario, di cui per anni è stato presidente. In tantissimi, in tutta Italia, oggi sentiamo la sua mancanza perché moltissimi membri della grande comunità teatrale sono grati a Stefano per aver creduto in loro e avergli dato l’occasione di salire su un palco quando erano ancora agli inizi. Stefano credeva che lavorare in teatro, in qualunque veste, fosse la cosa migliore che possa capitare nella vita. E per questo amava definirsi operaio prima di tutto. Un operaio della cultura che mancherà tantissimo a tutti. Ciao, Stefano».
Accorato anche il ricordo dell’Associazione Scenario che «piange il suo fondatore, poi presidente, sempre ispiratore e protagonista di una ostinata “scommessa sul futuro delle giovani generazioni di artisti”, per usare le sue parole. Siamo dei panda, amava dire, teatranti che contro ogni logica di mercato coltivano la propria concorrenza. Lui, più panda di tutti, rappresentante di una specie di cui sempre più sentiamo la rarefazione, ha donato a Scenario generosità, passione, una visione sapiente e mai accomodante, la capacità di leggere nelle pieghe più fertili delle cose, e di crederci fino in fondo. Scenario, e il teatro tutto, hanno perso un maestro, una persona speciale, un amico al quale rivolgersi per rubarne un pensiero, uno sguardo, una parola».

Al cordoglio della città si aggiunge quello del Teatro stabile dell’Umbria che lo ricorda come un «uomo di teatro e di grandi visioni. Con il suo carattere forte e appassionato, sensibile sostenitore delle giovani generazioni e dei nuovi talenti, ha segnato un’epoca culturale regionale e nazionale».

Alla sua famiglia le condoglianze sentite della redazione di Umbria7.

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