di Marco Brunacci
PERUGIA – È il magic moment di Bori (e della lady di ferro di Perugia, Sarah Bistocchi). Nell’oroscopo hanno tutti i pianeti allineati: il gran sacerdote della rive gauche più chic, Michele Serra, va con l’endorsement nazionale per la Ferdinandi, gli oppositori interni fanno più autogol di Gatti della Juve e anche Amedeus congiura contro di loro.
In un caso unico di Saturno, Giove, Plutone e pure Plotino a favore, ecco che la proposta numero 2 di Bori-Bistocchi viene accettata. Quindi: l’assemblea stasera ci sarà, nonostante la prima serata di Sanremo. Ma cambia la convocazione, dimostrazione plastica che le cose non stanno andando come previsto per la minoranza.
Sparisce dall’ordine del giorno l’elezione del nuovo segretario, perché ci sono evidenti problemi legati non solo a Sanremo.
Sulla collina restano, armati fino ai denti, due tipi più tosti di Bruce Willis in “Die hard”, Agostini e Hromis. Intorno però poco o niente.
E allora ecco la soluzione che diamo per fatta al 98 per cento (un 2 di scarto non si nega a nessuno). Volete vedere che stasera – mentre Umbria7 va a letto – rimarranno in carica il tesoriere, Massimiliano Baroni di area moderata, il presidente dell’Assemblea, Paolo Coletti, e la capogruppo Sarah Bistocchi, come commissaria.
Quindi triumvirato allargato ad altri due elementi, come previsto, ma con nomi a sorpresa: escono dai radar l’ex-segretario Polinori e l’ex-responsabile organizzazione Balducci. La quadra si è trovata su figure condivise: quella del professor Mario Tosti, profilo autorevole e riconosciuto da tutti e che sarà anche moderato ma dissentire sul quale è come parlar male di Garibaldi, e sull’ex-assessore Chianella, altro padre nobile della patria Pd, che si era fatto portavoce dei ribelli ma può essere alla fine recuperato.
La maggioranza festeggia ed è sicura di aver trovato la via d’uscita, e anche in tempo per seguire il Dopofestival.
Qualche residuo mal di pancia ma sostanziale ritorno al sereno. Cosi può partire la campagna elettorale.



