M.BRUN.
PERUGIA – Blocknotes tra Perugia, Foligno e Gubbio.
1.Perugia, la corsa per le Comunali di giugno sta per entrare nel vivo. Ecco che, oltre ai candidati sindaco, cominciano a venir fuori anche ipotesi di ticket. Naturalmente si deciderà dai voti che le liste prima e i candidati personalmente poi prenderanno, ma intanto ecco che l’attuale vicesindaco arriva alla scuola “Gino Rugini” di San Martino in campo, con un grande cappotto scuro, arriva a far coppia con la candidata sindaco del centrodestra Margherita Scoccia, cappotto scuro, fazzoletto rosa. Tuteri, pediatra di fama, ha portato a termine progetti per bambini, ragazzi e adolescenti che hanno portato Perugia a essere all’avanguardia in Italia e in un caso anche in Europa. Già un ticket? Perché no.
2.Foligno, una cosa ha chiarito la Curia: niente ingorghi in sacrestia, per usare l’espressione di Umbria7, ognuno a casa sua. La nota distribuita dai vescovi umbri non lascia dubbi. Nessuno pensi di approfittare di una vicinanza con la Chiesa per avere un vantaggio politico. Amen.
3.Gubbio, la verità è che si fanno scommesse sul candidato (o candidata) del centrosinistra ma soprattutto se ne fanno sull’attuale sindaco Stirati, notoriamente personaggio poco flessibile, socialista massimalista. Ma in tanti sono sicuri che stavolta cambia qualcosa. Le previsioni: Stirati insisterà nel portare la Tasso alla candidatura ma dopo aver fatto molte concessioni, visto che in ballo c’è il suo futuro in consiglio regionale.
E a proposito: Orfeo Goracci, che ha fatto il sindaco di Gubbio e anche in Regione ha avuto incarichi di primo livello, ragiona sul veto di Stirati al suo ingresso in coalizione. E prima si dice «umile e semplice consigliere comunale», che si riconosce in Cantiere sociale e nel suo portavoce Gabriele Tognoloni. Poi afferma che è necessaria «discontinuità con i 10 anni stiratiani, senza disperdere competenze e esperienze maturate».
Infine, nel crescendo, picchia duro come il grande, vecchio Goracci che tutti conoscono: «Se c’è chi fa “inciuci” con Perugia pensando al proprio futuro personale con l’idea dell’autosufficienza, non dimostra grande lungimiranza politica. Nel mio piccolo continuerò a lavorare all’obiettivo iniziale, non sono certo uno che si spaventa per preclusioni e veti. Ci sono diventato vecchio!».


