Au. Prov.
TERNI – Altro che piano del commercio. Altro che rivitalizzazione del centro città. Altro che ordinanze che proibiscono agli ortofrutta di esporre la merce all’esterno dei locali. Sabato pomeriggio nella piazza più centrale di tutte, piazza della Repubblica (Area Interdetta secondo il nuvo regolamento della Ztl), oltre le auto in sosta selvaggia i venditori abusivi di asparagi. Protagonisti della Pasqua almeno quanto la minosa lo è il giorno della Festa della donna.
Ma sabato niente rami di mimosa, l’8 marzo è passato. E niente rose rosse. Sabato asparagi: ottimi per il menù di Pasqua. Selvatici. Provenienza non nota: per la tracciabilità del prodotto alimentare, ripassare. Ma il prezzo veramente allettante: mazzo grande 10 euro, piccolo 5. Per tutte le tasche, infatti gli acquisti non sono mancati, ma i vigili urbani sì. Durante il lockdown di marzo 2020, qualche sindaco del territorio (Francesco De Rebotti) era disposto a requisirli gli asparagi. Durante la campagna elettorale per le Europee, invece, con sindaco e vicesindaco in Piemonte e la “baracca” in mano a otto assessori: ecco qua. Arrivano i venditori ambulanti di asparagi in piazza della Repubblica e ci stanno per ore. E la vendita degli asparagi non è minimamente paragonabile alla vendita delle mimose. Non riguarda solo il fenomeno dell’ abusivismo. Riguarda la salute pubblica. Ma questo soprattutto il vice sindaco Corridore lo sa bene, avendo firmato l’ordinanza che vieta di esporre generi alimentari, in particolare frutta e verdura, fuori dai negozi.




