TERNI – Tra Palazzo Spada e la Regione è in atto il contenzioso per l’ erogazione dei canoni idrici. Ed ad affogare potrebbe essere anche il Cantamaggio.
Il Comune lamenta i ritardi sul trasferimento di 2 milioni e 600mila euro. Una bella cifra. Che a Terni viene utilizzata per il decoro urbano, per la manutenzione degli impianti sportivi e anche per le manifestazioni turistiche e culturali. Finora i carri ternani hanno beneficiato di circa 100mila euro provenienti in gran parte dalla Regione e in parte dal Comune. Ma ora e’ tutto bloccato.
I maggiaioli hanno anticipato le spese. E ci vogliono 10 mila euro a carro solo per i materiali utilizzati. Poi c’è tutto il resto.
Nei giorni scorsi il Comune ha sbattuto i pugni sul tavolo con una nota che accusa la Regione dell’ Umbria di trattenere indebitamente fondi che a Terni spettano per il risarcimento dello sfruttamento idroelettrico.
«In base alla legge regionale spetterebbe al Comune la somma complessiva di euro 2.629.842 (Anno 2023 euro 1.314.916) ripartita secondo i seguenti assi: decoro urbano 427.336 euro; manutenzione ordinaria viabilità 427.336 euro; manutenzione straordinaria, adeguamento, costruzione impianti sportivi 1.314.880 euro; grandi eventi e manifestazioni 460.280.
Nonostante tali previsioni normative al mese di marzo la Regione non ha ancora adottato i criteri e le modalità di riparto e attribuzione delle risorse, rischiando di vanificare l’attuazione di importanti programmi del Comune che vanno dalla messa in sicurezza delle strade, al decoro dei borghi e le ex municipalità, all’adeguamento degli impianti sportivi, finanche alla organizzazione di eventi per la promozione del territorio, come il Cantamaggio»


