Narni, servizi comunali affidati a due cooperative senza gara. La Corte dei Conti condanna dirigenti e amministratori al pagamento di 105mila euro

Dall’esposto del 2017 alla sentenza del 2024: «Il nocumento è conseguente a plurime condotte colpose che hanno contribuito al verificarsi del danno erariale»

NARNI – Danno erariale da 105mila euro.   Che la Corte dei Conti dell’Umbria chiede di restituire a 11 amministratori e dirigenti del Comune di Narni, vecchi e nuovi. Soldi spesi per l’affidamento dei servizi cimiteriali, di accoglienza turistica, di pulizia degli uffici pubblici, di gestione dei parcheggi, senza gara e con ripetute proroghe a due cooperative.

La contestazione della Corte dei Conti è di violazione delle regole della concorrenza e arriva dopo gli accertamenti fatti in conseguenza di un esposto anonimo di sette anni fa. Infatti, sia i servizi cimiteriali che di centralino e portineria, prima accoglienza turistica-infopoint e telegestione dei parcheggi pubblici, risultavano affidati senza gara.  Risultato: la Corte dei Conti dell’Umbria, con sentenza, chiedere indietro 105mila euro a fronte di una richiesta della magistratura contabile di circa 211mila.

Le decisioni. Per i servizi cimiteriali il dirigente dei lavori pubblici Pietro Flori dovrà liquidare 12.683 euro.  L ’ex sindaco De Rebotti, gli assessori Mercuri, Piantoni e Morelli 2.170 euro. Giombolini e De Arcangelis 2mila euro. Per il servizio di gestione centralino e portierato, Flori  è  chiamato a pagare 25.783 euro, l’ex sindaco De Rebotti e gli assessori Bernardini, Mercuri, Morelli e Tiberti 4.724 euro ciascuno.  C’è anche l’attuale sindaco, Lorenzo Lucarelli, tra i “condannati” a risarcire l’ente  per 2.160 euro. Ancora Flori, per  il servizio infopoint-turistico, dovrà liquidare 9.979 euro mentre per il servizio di pulizia degli uffici comunali la dirigente Lorella Sepi dovrà sborsare  18.739 euro.Scrivono i giudici: «Relativamente alla presenza nel caso di specie del dolo o della colpa grave nella condotta dei convenuti ed alla ripartizione del danno tra gli stessi, non può essere ravvisato l’elemento soggettivo del dolo in capo a nessuno dei soggetti coinvolti, ma il nocumento di cui si discute appare conseguente a plurime condotte colpose, connotate da gravità, che hanno contribuito al verificarsi del danno, seppur in misura diversa, tenuto conto del ruolo rivestito da ciascuno e dell’incidenza causale delle singole posizioni».

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