TERNI – Grande soddisfazione non solo per l’assessore regionale alle politiche della casa, Enrico Melasecche che ha potuto consegnare le chiavi di nuovi appartamenti a quanti da molto tempo stavano aspettando di varcare la soglia di casa. Ma anche a chi effettivamente ha potuto prendere in mano le chiavi della propria dimora. In pieno centro storico, infatti, grazie all’acquisizione e riqualificazione dell’Ater, l’azienda territoriale per l’edilizia residenziale della Regione Umbria, è stata data nuova vita ad una parte di Palazzo Manassei. In particolare, sono stati consegnati sette appartamenti ricavati nell’immobile al numero 2 di via Barnaba Manassei. Le sette famiglie che vi abiteranno, in locazione a canone concordato, sono risultate assegnatarie in base alla graduatoria dei partecipanti al bando emanato dall’Ater. Melasecche: « Per Terni rappresenta il recupero di uno spazio fondamentale nel cuore della città».
Alla cerimonia hanno preso parte oltre all’assessore Melasecche anche il il presidente e il direttore generale di Aver Umbria, Emiliano Napoletti e Marco Larini, assente il Comune invitato più e più volte a partecipare.
«L’Ater ha portato a termine un lavoro importante, complesso, mentre si svolgeva in città un dibattito sul miglior uso dell’immobile» ha affermato Melasecche, ricordando gli interventi sviluppatisi negli ultimi decenni circa la destinazione dell’edificio e dell’ex convento di San Pietro, fra cui quella di realizzarvi un grande museo, senza alcuna risorsa disponibile, a maggior ragione dopo la caduta in dissesto dell’Ente, oppure ampliare gli spazi a disposizione della scuola o della parrocchia, considerato che dall’800 ad oggi l’ex convento transitò dopo l’Unità d’Italia in proprietà del demanio pubblico.
«È stato fatto un recupero eccellente di un immobile dove fino a tre anni fa c’erano tonnellate di guano di piccione, abbandonato a sé stesso – ha proseguito – accanto a palazzi abitati da centinaia di famiglie. Ci sarà tempo per ragionare in futuro di altri interventi poiché è assurdo che il Comune sia proprietario del campanile e della sacrestia dell’adiacente antica chiesa di San Pietro, come è assurdo che la scuola viva situazioni di difficoltà quanto agli spazi disponibili».
Melasecche ha proseguito con l’augurio che: «Si possa finalmente concludere l’accordo fra tutte le parti in modo che il Comune ceda alla Parrocchia la proprietà del campanile e della sacrestia dell’antica chiesa del convento, la scuola recuperi spazi utili all’attività didattica, la parrocchia possa acquisire spazi sia per l’abitazione del parroco, oggi distante dal sito ed il cui canone è a carico del Comune, sia per l’attività parrocchiale a forte valenza sociale. Ho sollecitato io stesso più e più volte nel corso degli ultimi anni, una tale armonizzazione senza ottenere esiti, ma credo che da oggi l’accordo sia più facilmente raggiungibile. Auspico che il Comune di Terni riprenda in mano tale trattativa, arenata dopo i tentativi che feci fino al 2019 quale assessore di tale ente, in modo da definire fra tutti i soggetti interessati sia le proprietà che gli oneri a carico delle parti in causa».
L’intervento di recupero, incluso l’acquisto dell’immobile che è soggetto a vincolo monumentale, ha comportato un investimento di oltre 2,8 milioni di euro ed è stato cofinanziato dalla Regione Umbria con 954mila euro. Ha interessato il miglioramento statico dell’edificio, reso particolarmente urgente dagli avvenimenti tellurici che hanno interessato l’Umbria dal 1997 ad oggi, e il cambio di destinazione d’uso dei piani primo, secondo e dell’altana. La ristrutturazione, oltre al recupero primario di tutto il fabbricato di proprietà di ATER, ha permesso il completamento di 7 alloggi, tutti dotati di zona soggiorno con angolo cottura, 1 o 2 camere da letto, 1 o 2 bagni più spazi di disimpegno. I lavori più consistenti hanno riguardato il consolidamento delle volte e dei solai, il rifacimento di gran parte delle coperture oltre al rinnovamento totale degli impianti termoidraulici, elettrici e di rete gas. Sono stati adottati tutti gli accorgimenti al fine di contenere le dispersioni termiche. Gli alloggi, la cui superficie principale varia dai 44,70 ai 74,75 metri quadrati, sono stati assegnati in locazione a canone concordato per un importo mensile che va dai 190 euro per il più piccolo fino a 317,70 euro per quello di superficie maggiore, con soddisfazione dei richiedenti che hanno dichiarato inizieranno quanto prima a trasferirvi la propria abitazione.






