Robot e intelligenza artificiale in agricoltura: la sfida per il risparmio d’acqua in Umbria è realtà

Umbraflor e Eagleprojects fanno un passo nel futuro: ecco il prototipo “felino” destinato all’irrigazione intelligente | FOTO e VIDEO


PERUGIA – Umbraflor abbraccia l’intelligenza artificiale. Grazie allo spirito imprenditoriale e allo sguardo avanguardistico dell’amministratore unico, Matteo Giambartolomei e agli studi e la ricerca di una vera eccellenza umbra nel campo delle nuove tecnologie come la Eagleprojects di Perugia, azienda leader nel campo dei software intelligenti e della robotica avanzata, i vivai regionali stanno per diventare un avamposto per innovazione e capacità di ottimizzare le risorse.



Per adesso è soltanto un prototipo, ma grazie a uno straordinario modello robotizzato, un po’ felino e un po’ robot, destinato all’irrigazione intelligente, in Umbria si stanno per spalancare le porte del futuro; merito, come detto, anche del grande lavoro sulla robotica della Eagleprojects di Giovacchino Rosati. Un’innovazione che in ambito agricolo si può tradurre in un enorme vantaggio di cui è destinato a beneficiare l’intero sistema. Il tutto a partire proprio dell’irrigazione, che è un tema molto sensibile perché investe un aspetto come l’acqua, bene fondamentale per l’umanità. 
L’esperienza informatica e dell’intelligenza artificiale sono destinate ad avere un impatto enorme sul settore agricolo e vivaistico E saper gestire e ottimizzare una risorsa come l’acqua significa prendersi cura sì dei vivai, della terra e del territorio, ma anche e soprattutto del pianeta.

Ne abbiamo parlato con l’amministratore unico di Umbraflor, l’avvocato Matteo Giambartolomei, dopo aver assistito alla camminata del robot progettato dall’azienda umbra che – se tutto andrà in porto – potrebbe curare l’irrigazione dei vivai Umbraflor. «Dobbiamo imparare a sfruttare le risorse del pianeta in maniera migliore, ottimale – spiega l’avvocato Giambartolomei -. E in questo senso sono certo che sia l’intelligenza artificiale che la robotica giocheranno un ruolo cruciale nei prossimi anni. E sta soltanto a noi, all’uomo, all’industria e alla politica saper orientare e gestire al meglio questa grande opportunità e questo enorme potenziale».



Per Umbraflor è un vero e proprio passo nel futuro…
Dopo aver dedicato i primi anni alla ristrutturazione dell’azienda e al perseguimento di una situazione di equilibrio, oggi finalmente la nostra realtà può guardare al futuro e concentrarsi su quelle che sono, fra l’altro, le finalità ECM indicate dallo stesso Statuto e riguardanti la promozione di nuovi progetti, sperimentazione e ricerca. 

E il progetto sull’irrigazione come nasce?
«È un progetto strategico che prende forma anche grazie all’incontro con una importante realtà del nostro territorio che ha saputo fare dell’innovazione il proprio marchio di fabbrica, la Eagleproject. Con loro abbiamo iniziato a guardare a quelle che potrebbero essere le applicazioni della robotica nel mondo dell’agricoltura e del vivaismo».
E che cosa è emerso?
«Abbiamo cercato di comprendere come due mondi apparentemente così lontani come l’agricoltura, che è il lavoro più antico del mondo, e la robotica possano sposarsi nel segno dell’innovazione tecnologica più avanzata».


Dove vi hanno condotto queste riflessioni?
«Per il momento abbiamo posto la nostra attenzione sul risparmio della più importante fra le risorse: l’acqua. Attraverso il progetto a cui stiamo lavorando potremmo portare nel mondo del vivaismo, grazie alla robotica, un risparmio fino al 30% forse addirittura fino al 40% di acqua, andando a incidere in un modo senza precedenti sullo spreco. In un secondo step, poi, potremmo aggiungere una sperimentazione sull’uso di concimi e fertilizzanti estremamente mirata».


Ma questo progetto tecnicamente come è reso possibile?
«È possibile attraverso una serie di sistemi complessi, come il robot che stiamo sperimentando. Ed è reso possibile grazie allo studio di complicati algoritmi che permettono di individuare le necessità specifiche di ogni singola pianta, andando così ad agire in modo mirato su ogni singolo arbusto con il quantitativo di acqua necessario e solo se necessario».


Insomma una vera rivoluzione.
«Sì decisamente. Presto porteremo questo progetto al tavolo degli assessori regionali Fioroni e Morroni per capire se partire con una vera e propria fase di sperimentazione insieme alla Regione Umbria e a Eagleprojects. Sperimentazione che potrebbe determinare un passaggio epocale nel rapporto fra robotica e agricoltura Una sintesi perfetta fra innovazione e tradizione».

Risparmio di risorse idriche ma non solo…
«Quello è il primo passo. Ma, come detto, stiamo già guardando oltre, ovvero al minor spreco e ai minori effetti prodotti da fitofarmaci e concimi che poi, finendo al suolo, inevitabilmente contribuiscono all’inquinamento dei terreni. Questi strumenti, come la sensoristica e le tecnologie applicate serviranno per rendere mirato ogni intervento: dalle irrigazioni alle concimazioni fino ai trattamenti specifici. Il tutto con un obiettivo preciso e certo: un risvolto positivo in termini ambientali ed economici».
A rendere tutto più futuristico, poi, c’è il modello meccanizzato protagonista di questa rivoluzione.

«Devo ammettere che vederlo all’azione è stato emozionante e, al tempo stesso, sorprendente. Vedere un prototipo così complesso e così pieno di tecnologia muoversi in maniera autonoma, addirittura con la capacità di riconoscere il tipo di terreno, il tipo di pianta e via dicendo è stato letteralmente sbalorditivo. Anche perché si percepiva la sua “capacità di pensare” e scegliere il comportamento più adatto a seconda della pianta. Vedere queste tecnologie applicate in un settore che ha una vocazione estremamente tradizionale in cui l’innovazione non si è mai stata davvero protagonista ci fa sentire custodi di un enorme potenziale».

«Iniziamo un viaggio alla scoperta delle nostre unicità»

Ascani riuscirà a scalzare Proietti come candidata presidente in Regione? Ecco i tanti sì e i non molti no