«Sono dovuto scappare dal Santa Maria: ore di attesa con il trauma cranico»

Storie di fuga dall’ ospedale di Terni: «Ottanta persone davanti, con un ematoma in testa»

Au. Prov.

TERNI – Storie di fughe dal Santa Maria di Terni. Ma di pazienti. Che con traumi cranici e ferite che richiedono punti di sutura, scappano via dal pronto soccorso tanta è la fila da fare.  Due nella sola mattinata di lunedì 4 marzo. Entrambi si rivolgono al proprio medico di famiglia per una valutazione. Il primo: «Dottore, sanguino. Mi sono tagliato con il coltello da prosciutto ma ho ottanta persone davanti a me. Può visitarmi lei? ».  Certo, con ottanta persone davanti, il tempo per una valutazione in ambulatorio c’è. Infatti il suo medico lo riceve: «Se sopporta il dolore le metto i punti io,  ma senza anestesia perché non la possiamo tenere a studio». Cinque punti e la rivalutazione tra sette giorni.

Dopo un’ora, allo stesso medico di medicina generale arriva la chiamata di un altro suo paziente. In realtà è la moglie a chiamare: «Mio marito ha battuto la testa ma al Pronto soccorso c’è tanto da aspettare, una cosa come 80 persone». Anche lui, quindi, finisce dal medico di famiglia, che lo visita e gli prescrive una Tac urgente. «Dovrà farla a 48 ore dal trauma – spiega il medico – non prima, sperando di trovare  un posto in cui effettuare l’esame diagnostico».  Il Pronto soccorso del Santa Maria, dunque, ancora congestionato, complice anche un lunedì caratterizzato da numerosi codice rossi. Almeno cinque nella prima mattinata.  Chi può, comunque, scappa via.  La situazione è seria e non sembra esserci rimedio, al momento.  Il pronto soccorso di Narni, aperto nelle ore diurne, non ce la fa a fare da filtro. L’ unica struttura attrezzata della provincia si trova nella lontana Orvieto. Ci sono casi di ternani che si sono rivolti a Pantalla e Spoleto, dove le file sono contenute.

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