TERNI – La prima scuola d’arte e design a includere le donne. Quella del Bauhaus, che operò in Germania dal 1919 al 1933, nel contesto storico-culturale della Repubblica di Weimar. E di cui si fece promotrice Margarete Heymann, per portar avanti, non solo, il design della scuola con le ceramiche da lei prodotte ma anche il ruolo della donna nella società del tempo. È quanto mette in luce la mostra organizzata e allestita al Caos di Terni. Dal titolo “Le Ragazze del Bauhaus e il caso Margarete Heymann”. Visitabile dal 20 aprile al 1 dicembre.
L’esposizione è a cura di Carlo Terrosi, presidente della Cooperativa Le Macchine Celibi, con la consulenza scientifica di Roberto Terrosi, ex docente di estetica all’Università di Sendai.
La mostra si compone di 150 opere, in maggioranza ceramiche, oggetti in metallo e tessuti dell’epoca, e riedizioni dei maestri della scuola Bauhaus. Inoltre, saranno esposte alcune litografie di Vasilij Kandinskij che sono parte della collezione permanente del Museo d’Arte
Moderna e Contemporanea Aurelio De Felice.
Dopo la morte del marito, caduto in un incidente stradale, Margarete Heymann portò coraggiosamente avanti l’importante azienda di produzione di ceramiche, la Haël Workshops for Artistic Ceramics, fondata nel 1923, sfidando tutti i preconcetti sul ruolo della donna nella società del tempo e mostrando la volontà di portare avanti il design Bauhaus con le sue ceramiche che, all’epoca, era considerato d’avanguardia.
Ebrea di nascita, Margarete Heymann, non tardò ad attirare attacchi personali da parte dei nazisti, fortemente attratti dall’importanza dell’azienda che lei gestiva.
Dopo la crisi economica del 1929, Margarete Heymann fu costretta a cedere l’azienda nei primi anni Trenta. Anche perché venne nuovamente attaccata dai nazisti con un articolo, uscito sulla rivista Der Angriff (L’assalto), il 20 maggio 1935, intitolato La ceramica ebraica nella camera degli orrori. Nell’articolo s mettevano a confronto le ceramiche d’avanguardia della Heymann, con quelle della ben più moderata ceramista Hedwig Bollhagen, definendo infine la sua arte come degenerata.
Solo dopo tali attacchi, Margerete Heymann fu convinta a cedere la propria azienda a prezzi da liquidazione, per passarla proprio nelle mani di Hedwig Bollhagen, la quale non si fece alcuno scrupolo ad utilizzare i disegni e le idee di Margarete Heymann, soprattutto per risollevare le sorti della fabbrica, consapevole del fatto che queste linee innovative venivano molto più apprezzate dal pubblico.
Anche in seguito, la Bollhagen continuò ad utilizzare lo stile Bauhaus per continuare ad avere successo. Per questo motivo, dopo la sua morte, venne celebrata come una grande designer e le venne dedicato un museo. Solo più tardi alcuni giornalisti fecero luce sulla questione, portando fuori i proverbiali scheletri dall’armadio. La vendita forzata dell’azienda era stata a tutti gli effetti una arianizzazione, ovvero l’atto con cui i nazisti espropriavano le aziende agli ebrei.
Per Margarete Heymann, tuttavia, non ci fu né successo, né riconoscimento.
Avendo trovato riparo a Londra, provò ad aprire un’azienda analoga in Gran Bretagna, senza però riscuotere lo stesso successo avuto nella Germania degli anni Venti, così nel tempo la sua attività cadde nel dimenticatoio. Dunque, ancora oggi, questa artista aspetta che i propri meriti artistici vengano pienamente riconosciuti. L’intenzione di questa mostra è riscoprire, certamente, l’importanza del ruolo delle donne nel Bauhaus, dal momento che, essendo la prima scuola d’arte aperta alle donne, fu presa d’assalto da tante ragazze desiderose di innovazione e di opportunità in una società ancora oppressa da una forte impronta patriarcale, ma è anche e soprattutto un tributo e un atto moralmente dovuto: quello di riscattare un’artista ingiustamente emarginata a causa di discriminazioni razziali.
La mostra rimarrà visitabile dal 20 aprile al 1° dicembre, dal giovedì alla domenica, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 20:00. Il costo del biglietto intero è di 10,00 euro, per gli studenti fino a 18 anni è di 8,00 euro, per i gruppi di studenti superiori a 10 è di 5,00 euro a persona.






