di Marco Brunacci
PERUGIA – Sanità, promossa nei conti, ma anche nei servizi. Ovvero quando si dice che la narrazione non coincide con la realtà.
È arrivato il report della Corte dei Conti sulla situazione della sanità nelle Regioni a statuto ordinario e dice 3 cose importanti:
1.L’Umbria non avrà nessuna procedura di diffida per il 2022 avendo provveduto a ripianare. Quindi l’allarme che si era diffuso lo scorso anno era prematuro.
2.La Corte dei Conti ha dato una soddisfazione a Tesei e relativa maggioranza scrivendo una frase da mettere sul comodino: “Preso atto di elementi di criticità storica a carattere strutturale tale da aver determinato un impatto negativo sulla sostenibilità economica del Sistema sanitario” la Regione “ha provveduto a stilare il Piano di efficientamento e riqualificazione del Sistema sanitario”. Tradotto: la Corte dei Conti ha dato atto all’attuale maggioranza di aver ereditato una situazione economica difficile. Di fatto, uno sbilancio strutturale che veniva ripianato con altre poste di bilancio. Ed è soddisfatta del Piano presentato.
3.I conti sono solo una parte della questione. La Corte dei Conti picchia duro sui bilanci ma anche sui servizi delle Regioni bocciate (Campania, Puglia, Calabria, Molise tra le altre), riconoscendo all’Umbria la possibilità di investire in servizi. E infatti 9 milioni sono stati messi dalla Giunta regionale sulle liste d’attesa.
Da aggiungere al report un’altra notizia: a Umbria7 risulta che il bilancio 2023 della sanità umbra, che la Corte dei Conti annuncia di voler verificare, è in equilibrio.
Un dato decisivo per continuare l’abbattimento delle liste d’attesa, al momento ferme alle 55mila prestazioni e che si dovrebbe attestare, secondo il piano regionale, intorno alla metà delle attuali (25-30mila).


