TERNI – Spaccano vetrate che costano centinaia di euro, fanno danni per migliaia di euro perché una volta dentro non sanno che distruggere.
Nessuna destrezza, nessuna abilità malandrina, se non devastare. Le spaccate che sono diventate il terrore dei commercianti di Terni sono nelle mani di piccoli gruppi di malviventi, disperati che arrivano al punto di ferirsi con i vetri che sfondano. Come e’ successo domenica mattina alla Antica macelleria Pucci. Il proprietario, oltre ai danni, ha infatti trovato tracce di sangue.
I disperati della spaccata non fanno alcuna tenerezza. Anzi, chi subisce le loro gesta è ancora più arrabbiato perché si ritrova a rifondere i danni del saccheggio a fronte di bottini minimali. I fondi cassa rubati spesso non arrivano a cento euro, il bottino, inoltre, può essere al massimo un telefonino aziendale o un monitor. Oggetti che al mercato della ricettazione hanno valori quasi nulli. Raramente chi fa la spaccata ruba la merce del negozio perché poi per ripiazzarla occorre un minimo di organizzazione.
Eppure è difficile difendersi dagli improvvisati del furto. Perché a fronte della spaccata della vetrina non c’è lucchetto o serratura che tenga, perché anche i sistemi di allarme danno benefici limitati: tutto avviene molto rapidamente, con determinazione e violenza. I commercianti sono esasperati. Questo tipo di furti è pesante da metabolizzare perché comporta spese, fermo dell’ attività lavorativa, sfiducia nel futuro


