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L’ assessora all’ ambiente scarica la discarica Ast

Mascia Aniello non vota con i suoi colleghi di giunta il progetto per il sito di vocobolo Valle

Au. Prov.

TERNI – Un No di quelli che non passano inosservati. E che potrebbe essere il primo passo per sviluppi ancora più clamorosi. Addirittura l’ addio a Palazzo Spada. Ma queste, al momento, sono solo indiscrezioni.
I fatti dicono che giovedì pomeriggio l’ assessora all’ Ambiente, Mascia Aniello, non ha votato insieme alla giunta Bandecchi per il nuovo progetto che consentirà ad Ast di continuare ad utilizzare la discarica di vocabolo Valle. La Aniello fin dalla campagna elettorale si è detta contro l’ utilizzo della discarica a ridosso della città, un sito che, sempre secondo l’attuale delegata all’ ambiente, necessità di interventi di bonifica e risanamento di gran lunga superiori rispetto al progetto di riassetto previsto nel protocollo di intesa tra Comune e Arvedi, un intervento a carico del gruppo di Cremona.
Mascia Aniello ha diffuso una nota molto dura nella quale risparmia solo il sindaco Bandecchi: «Come opportunamente anticipato al primo cittadino ho tuttavia segnalato non solo l’irritualità metodologica (prima la delibera e poi il progetto, ndr) ma anche come l’odierna delibera di giunta sia stata composta in modo incongruo, senza nemmeno tener conto dei limiti tecnici del vecchio progetto, limiti già evidenziati ufficialmente dallo stesso assessorato comunale all’ambiente in sede ministeriale.
Inoltre, mancano puntuali certezze sul fronte ambientale, perché non esiste un piano aggiornato conformemente alle sacrosante richieste tecniche volute dal sindaco: per questi motivi, per le mie deleghe, nessuna apertura di credito e voto contrario alla delibera di giunta e all’ennesimo tentativo di ampliamento delle discariche delle Acciaierie Arvedi Ast, operazione da costoro immaginificamente definita Landfill mining».

«Sta emergendo come, tra Pentima e Valle, area ecologicamente compromessa – evidenzia la Aniello – tali discariche siderurgiche continuino a rilasciare metalli pesanti negli acquiferi, senza che sia individuata una credibile e definitiva soluzione, a 15 anni dalle prime notizie dello stesso tipo.
Gli stessi protagonisti di queste e di altre storie vorrebbero tuttavia proseguire a scaricare velenosi rifiuti, come se nulla fosse, ora anche nella zona della ex discarica comunale, quando, sin dal 2012, stando all’Aia, costoro sarebbero invece dovuti passare a un sostanziale regime di recupero e riutilizzo nella gestione delle scorie industriali, riducendo fortemente la produzione di rifiuti: dinanzi a reiterate inadempienze, negligenze e pretese, personalmente, politicamente e amministrativamente non intendo affatto soprassedere, né piegare la testa, per cui pubblicamente mi oppongo e mi opporrò ancora, in futuro, al loro disegno sull’area, a meno che il futuro progetto soddisfi integralmente le richieste avanzate dal sindaco in sede ministeriale».

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