Ascolto e intervento mirato, la Fondazione antiusura si schiera sul fronte della «prevenzione povertà»

SPOTLIGHT di MARCO BRUNACCI | Il nuovo corso della stagione, con Fausto Cardella alla guida, tra le risposte all’emergenza casa e le lezioni di educazione finanziaria per battere le povertà vecchie e nuove

di Marco Brunacci

PERUGIA – Il lavoro di Fausto Cardella, che per anni è stato il Procuratore generale dell’Umbria, alla guida della Fondazione anti-usura, la diciottesima società partecipata dalla Regione Umbria, ha preso subito, di concerto con la presidente Tesei, una direzione precisa.

Si trattava di andare oltre il contrasto al fenomeno dell’usura in quanto tale, muovendosi piuttosto sul confine della prevenzione all’usura. Non solo i pochi casi conclamati, con risvolti quasi sempre anche giudiziari, ma un tratto di strada da fare con quelle categorie di persone che hanno problemi economici specifici e che possono – se non trovano l’ascolto necessario, il consiglio giusto e in certe condizioni l’aiuto concreto proporzionato al loro problema – finire prede degli usurai.
Questo nuovo corso, intrapreso dalla Regione e da Cardella già nel 2021, ha permesso di venire incontro a esigenze vecchie e nuove. Il contrasto alla povertà (11% di indigenti in Umbria, con un ulteriore tasso di prossimità alla povertà del 10%), deve essere e rimanere uno degli obiettivi prioritari dell’Ente pubblico.
Ma spesso non si tratta – qui è la complessità della questione – di assistere persone totalmente emarginate, quanto piuttosto single o nuclei familiari che hanno problemi transitori e anche la possibilità di uscire – se aiutati nel modo giusto nel momento opportuno – dalla spirale della povertà.
I nuovi poveri sono quasi sempre persone che hanno un lavoro e lo hanno perso, o padri separati a basso o bassissimo reddito, o famiglie che perdono l’unica fonte di sostentamento. Questo solo per fare qualche esempio.
Da qui la necessità di tenere in piedi uno strumento di ascolto e di intervento come è la Fondazione antiusura nella versione Cardella.
La dotazione in denaro della Regione è di 200 mila euro, ai quali se ne aggiungono 50 mila per un progetto specifico ogni anno.
Quest’anno si tratta di venire incontro alle necessità delle famiglie o dei single che non riescono a pagare le spese della loro casa. Su questi progetti singoli c’è da segnalare ogni anno l’intervento (quest’anno è di 70 mila euro) della Consulta delle Fondazione Casse di risparmio dell’Umbria.
Oltre a queste attività va segnalata anche la tutela del sovraindebitato e l’educazione finanziaria.
Può sembrare banale, ma molte persone non hanno gli strumenti per seguire i loro piccoli investimenti o la contabilità delle loro attività finendo in vortici che li condannano a una vita di stenti.
In tutto questo, ecco il ruolo nuovo della Fondazione, decisivo per un numero di persone magari limitato ma con grandi necessità.

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