Migliaia di beni recuperati: il 2023 de carabinieri del comando Tutela patrimonio culturale

Una panoramica su Perugia e provincia

Redazione Perugia

PERUGIA – In totale, a livello nazionale, sono 105.474 i beni recuperati nell’anno 2023 dai carabinieri del comando Tutela patrimonio culturale, il reparto specializzato dell’Arma con sede a Roma che conta un organico di circa trecento “detective dell’arte”.

Nello specifico in Umbria sul fronte delle aggressioni criminali al patrimonio culturale le variazioni registrate risultano in linea rispetto ai valori nazionali essendo stati denunciati nel trascorso 2023 dodici furti a fronte dei quattordici del 2022. Analizzando il fenomeno si rileva che, prevalentemente, si tratta di eventi occorsi in tempi passati, per i quali le denunce vengono presentate “postume”, ovvero quando i proprietari del maltolto vengono informati del recupero. Sovente l’ammanco, soprattutto per i beni culturali archivistici e bibliografici, il cui mercato rimane molto florido vista la nutrita schiera di appassionati, viene scoperto solo dopo l’individuazione ovvero il ritrovamento del bene culturale indebitamente sottratto. In altri casi si tratta di furti commessi da ladri che si introducono in “seconde case”, sovente ubicate in zone isolate del territorio ed utilizzate solo in particolari periodi dell’anno; qui il reato viene scoperto nel momento in cui i proprietari tornano per trascorrervi qualche giorno di vacanza. Dal riscontro con la banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti si rilevano: due furti che riguardano sottrazioni verificatesi in danno di archivi e biblioteche pubbliche o ecclesiastiche; due furti avvenuti in abitazioni o pertinenze private; tre furti perpetrati in danno di luoghi di culto (chiese, santuari o luoghi espositivi devozionali).

Da parte delle forze dell’ordine non è comunque mai venuta meno l’azione preventiva, soprattutto nella considerazione che l’Umbria rimane pur sempre un territorio “appetibile” per la sua posizione geografica, essendo collocata al centro di una più vasta area particolarmente ricca di beni culturali conservati nelle numerose realtà religiose (chiese, conventi, piccoli ma non meno importanti santuari, edicole votive), oppure ancora celati in luoghi archeologicamente inesplorati, “obiettivi” importanti sotto il profilo storico-culturale, sovente ubicati in zone rurali, montane o comunque poco frequentate e molto difficili da sorvegliare, dove trovano dimora manufatti pregiati, non sempre conosciuti e di facile sottrazione da parte di malintenzionati.

I dati relativi alle attività di contrasto condotte da parte dei carabinieri Tpc di Perugia, con competenza areale sull’intera regione Umbria, contemplano il recupero di beni antiquariali, archivistici, librari e archeologici, il cui valore complessivo è stato stimato in circa 7000 euro. Inoltre, sempre nel contesto di sviluppi investigativi conseguenti controlli amministrativi di esercizi commerciali di settore, compreso il monitoraggio delle sempre più numerose e sfruttate vendite online, sono state individuate e sequestrate opere contraffatte falsamente attribuite ad artisti contemporanei per una stima economica di 310mila euro.

Nel 2023 risultano: 80 persone denunciate all’autorità giudiziaria; sono stati controllati 998 beni nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, 140 esercizi antiquariali e commerciali, 77 mercati e fiere del settore; sono stati recuperati 94 beni antiquariali, archivistici e librari, 340 reperti archeologici di cui 190 integri e 44 relativi a numismatica archeologica; sono state sequestrate 6 opere d’arte contemporanea contraffatte.

Il nucleo Tpc di Perugia, inoltre, operando in stretta collaborazione con le altre componenti dell’Arma e avvalendosi, per la specificità della materia, del supporto tecnico-scientifico dei funzionari del Ministero della Cultura in servizio alle Soprintendenze archeologia belle arti e paesaggio e archivistica e bibliografica, ha espletato le proprie attribuzioni in tema di salvaguardia del patrimonio culturale, anche attraverso il monitoraggio dei siti archeologici, delle aree di interesse paesaggistico nonché dei vari siti Unesco ubicati nel territorio. Nell’individuazione dei siti e delle aree d’interesse culturale oggetto delle verifiche, il personale del nucleo si è avvalso dell’importante supporto tecnico delle Banche dati del Ministero della cultura Vincoli in rete e Sitap, e dell’Istituto superiore per la conservazione ed il restauro Carta del Rischio, in base alle quali è stato possibile individuare e controllare, nel corso di “servizi dedicati” 100 siti tutelati da vincoli paesaggistici e monumentali e 114 aree archeologiche.

Nell’ambito del più ampio contesto dei contributi che l’Arma dei Carabinieri fornisce per la “Formazione della cultura della legalità”, il nucleo Tpc di Perugia, nel 2023, è stato coinvolto in varie iniziative divulgative, partecipando ad incontri in favore di istituti scolastici, università ed associazioni culturali, per raccontare il lavoro dei “detective dell’aArte” illustrandone competenze, attribuzioni nonché le numerose attività ad oggi condotte sia in ambito nazionale che internazionale.

Nel novero dei compiti assegnati, figurano anche gli interventi preventivi finalizzati a sensibilizzare gli operatori dei settori museale e bibliotecario (pubblici o privati), volti a migliorare la sicurezza dei luoghi espostivi ove trovano custodia numerosi fra i più importanti beni culturali che costituiscono il patrimonio nazionale. A tale proposito, in virtù degli accordi di collaborazione esistenti con riferimento alla sicurezza anticrimine nei musei, sono state eseguite 5 verifiche in favore di strutture museali, di biblioteche e archivi di Stato, riscontrando una generale buona condizione delle misure di sicurezza in riferimento ai contenuti della pubblicazione “La sicurezza anticrimine nei musei” edita in collaborazione tra il MiC, l’Icom e il comando carabinieri Tpc, quale utile ausilio per gli operatori del settore.

ALCUNE DELLE OPERAZIONI

Nel febbraio 2023 a Fermo e Macerata, a seguito di attività indagine avviata controllando i siti di vendita on line e sviluppatasi con l’individuazione di esercizi di settore del commercio antiquario di beni archivistici e bibliografici, sono stati recuperati e sequestrati numerosi documenti risultati, attraverso le verifiche presso gli enti dai quali si è riusciti a presumerne la provenienza, asportati da fondi archivistici inalienabili riferiti ad archivi comunali e diocesani umbri e marchigiani. Nella circostanza veniva denunciata una persona per ricettazione.

Nel settembre 2023 a Perugia e Napoli, in collaborazione con la Fondazione Palazzo Albizzini – Collezione Burri, a conclusione di una articolata indagine finalizzata a contrastare l’illecito commercio di opere d’arte contraffatte falsamente attribuite all’artista tifernate Alberto Burri, sono state sequestrate due opere polimateriche abilmente contraffatte, per le quali ne era stata richiesta l’autentica da parte di ignari possessori che le avevano acquistate senza alcuna certificazione di garanzia, individuato a Napoli l’autore dei falsi e sequestrata l’attrezzatura e le certificazioni già pronte per l’immissione in commercio di altre opere analoghe.

Nell’agosto 2023 a Cerreto di Spoleto, in collaborazione con la locale Arma territoriale, a seguito di una denuncia fra privati per comuni dissidi familiari, dalle indagini in seguito condotte è emerso un quadro di reati più vasto fra cui l’illecita detenzione di beni culturali di natura archeologica; si è perciò arrivati all’individuazione della filiera di ricettazione dei beni, al sequestro di numeroso materiale proveniente da diverse aree archeologiche del centro Italia ed alla denuncia di due persone.

Nel dicembre 2023 a Spoleto, a seguito del monitoraggio dei social media, è stata individuata una rete di soggetti che, per hobby, attraverso l’ausilio di metal detector, si dedicavano alla ricerca di metalli spesso in contesti archeologici o indiziati come tali. Dalle indagini compiute è venuto alla luce che, in particolare uno fra questi, in maniera sistematica si dedicava a tali ricerche con profitto e, in seguito a perquisizione, si è arrivati al rinvenimento ed al sequestro di numeroso munizionamento bellico attinente al II conflitto mondiale, materiale archeologico e numismatica archeologica, oltre al sequestro delle attrezzature atte a tal ricerche non autorizzate.

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