Visaggio chiude dopo 75 anni, Terranova e Conbipel lasciano Terni: una crisi infinita

Il commercio non riparte. Si svuotano i locali storici di corso Tacito e corso del Popolo

TERNI – Si spengono le luci su 75 anni di storia di Terni. Su una delle attività commerciali presenti nel territorio da oltre mezzo secolo. Chiude Visaggio 1948, il negozio di abbigliamento uomo fondato da Antonio Visaggio 75 anni fa. Uno degli spazi più importanti di corso del Popolo. E chiude in un momento in cui, a Terni, l’eco della crisi che ha spopolato il centro città arriva persino nei centri commerciali. Chiude Terranova in corso Tacito e sparisce Conbipel da Pianeta Cospea.  

Nel giro di poche settimane si svuotano 400 metri quadrati di superficie di vendita nella via dello shopping per eccellenza, corso Tacito, e si mandano a casa dieci lavoratrici che per trent’anni hanno garantito un servizio in via Montefiorino. Nel mezzo c’è la chiusura di Visaggio. Tutte vetrine che resteranno spente. Terranova ha comunicato la disdetta del contratto di affitto, pertanto dalla Galleria del Corso fino a Palazzo Leoni Montani non ci saranno insegne luminose. I locali di Visaggio 1948, per il momento, resteranno vuoti. La città quasi al buio. Le lavoratrici e i lavoratori –  in tutto 21 – probabilmente non riusciranno a trovare un nuovo impiego.

Le due grosse catene che lasciano la città preoccupano. La posizione di Pd e Innovare per Terni: «Appena ieri abbiamo aderito alla mobilitazione dei lavoratori di Conbipel per la decisione assunta dalla società di lasciare Terni. Oggi – affermano – dobbiamo purtroppo prendere atto di un’identica decisione assunta da un altro marchio dello stesso settore, ovvero Terranova. Siamo vicini ai lavoratori ed alle lavoratrici nonché alle sigle sindacali interessate da questa nuova drammatica scelta. Condividiamo in particolare il lavoro e la richiesta della Filcams Cgil, qualora il trasferimento in altri locali si realizzasse, l’impegno a riassorbire i lavoratori interessati. La scelta di Terranova, ad oggi di chiudere il punto vendita, è stata motivata dal calo di vendite e di fatturato registrato da almeno un paio di anni. Come per Conbipel aderiamo alle iniziative dei lavoratori e delle sigle sindacali. Il settore del commercio – concludono i due gruppi consiliari – vive a Terni un momento assolutamente critico. Intendiamo fare la nostra parte in consiglio comunale, sia per la vertenza Conbipel sia per la vertenza Terranova, attraverso atti e interlocuzioni, seppure da forze di minoranza».

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