GUBBIO-PERUGIA CALCIO - MASSIMILIANO SANTOPADRE-FOTO 7OZ-RIPRODUZIONE RISERVATA
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I Perugia club a Santopadre. «Hai portato il Grifo sempre più in basso, cedi la società»

Continuano le contestazioni nei confronti del patron biancorosso

R.P.

PERUGIA – Una presa di posizione dura e senza mezzi termini. Dopo la contestazione sotto la sua abitazione e la lettera inviata dagli ultras alle società affiliate, anche il Centro coordinamento Perugia clubs chiede a Massimiliano Santopadre di lasciare la guida della società. «Il Centro di Coordinamento – si legge in un post sui social a firma del direttivo – dopo anni di attese disilluse, chiede a Santopadre di andare via, di cedere il Perugia Calcio, di abdicare».

Per i club perugini questi anni sono stati contraddistinti da «promesse mai mantenute, investimenti nulli, risultati che hanno portato al declino di immagine e di classifica, l’assenza di programmazione sportiva anche a livello giovanile, assenza totale dei rapporti con la tifoseria e il territorio, riducendo il calcio ad una realtà di ultima serie, portata sempre in più in basso. Per la prima volta nella storia l’ambiente, la tifoseria, la città, mai sono state così compatte nel contestare operato e modi di un Presidente, a cui si chiede di farsi da parte evitando di continuare a tenere in ostaggio una comunità intera che merita maggior rispetto e dignità». Il Centro coordinamento  chiede al patron «un atto di dignità, di lasciare ad altri la nostra squadra. L’azionista più importante, il tifoso, da anni è vilipeso e deriso causa di comportamenti e scelte che mai sono andati nella direzione del vero interesse calcistico». Troppe, secondo il direttivo, sono state «le promesse vane, infiniti gli errori senza rimedio, numerosi gli atteggiamenti con i quali si è creata una distanza come una voragine, per cui non rimane che fare un passo indietro». Prosegue ancora il post: «Non sta a noi scegliere chi deve comprare il Perugia ma sta a noi decidere che questa Società ha finito il suo corso, avendo sempre detto che a fronte di offerte avrebbe venduto. Ora ci sono, sono pubbliche, per cui è il caso che il presidente venda questa società dando a chi vuole il bene del Perugia la possibilità di farlo, evitando di continuare a tergiversare e prendere tempo».

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