La sfida/2. Ferdinandi, la svolta tutta a sinistra ora alla prova della città

La candidata del campo largo-larghissimo benedetta dalla Schlein

M.BRUN.

PERUGIA – La sfida del campo largo-larghissimo ha puntato tutto sulla figura di Vittoria Ferdinandi, benedetta dalla Schlein come una sorta di sua clone sul territorio, e alla quale è stata messa a disposizione dal Pd romano un’autentica macchina da guerra della comunicazione, studiata intorno al refrain “vince”.

Ferdinandi è una coerente ed empatica figura di candidata di sinistra radicale, non c’è mai stata una proposta così tanto a sinistra nella storia della città e anche della regione.

La macchina della comunicazione ha puntato tutto sulla biografia pubblica di Ferdinandi, con l’impegno nel ristorante che aiuta disabili, ma lei correttamente non ha mai nascosto le sue convinzioni: il top  nell’incontro concluso con un forte e sentito endorsement in suo favore da parte di Ada Colau.

In quella occasione Ferdinandi si è presa un rischio: la Colau è stata la sindaca “più a sinistra d’Europa”, a Barcellona fino al 2019, senza che ci siano stati poi altri esempi. Come titola la sua biografia, “una occupante di case”, protagonista dei picchetti per non far entrare la polizia, attivista no global, iper ambientalista. La sua parabola politica terminò nel 2019 con un alert internazionale degli Usa per il livello di malavita e pericolosità di Barcellona. Fin qui Colau ed ecco il perché del rischio.

Il gioco – però fatto su criteri oggettivi – della Intelligenza artificiale che ha dato un giudizio sul programma di Ferdinandi per Perugia e l’ha giudicato “vago”. Forse però si tratta di una “vaghezza astuta”, fatta apposta  per non scontentare nessuno con scelte e proposte concrete.

La scommessa di Ferdinandi è quella di conquistare consensi nel voto moderato di centrosinistra, tra quelli che non condividono certe convinzioni estreme.

Lo sforzo comunicativo è stato impressionante, mai visto così da queste parti, ora la prova con la città.

La sfida/3. I tre competitor Monni, Caponi e Baiocco prime vittime della gioiosa macchina da guerra Schlein-Ferdinandi 

La sfida/1. Scoccia, vuol essere la “sindaca della porta accanto” e punta sulla città moderata