«Per parlare di “una Perugia più vicina alle donne” le donne bisogna ascoltarle»

La nota dell’Udi Perugia

PERUGIA – «Apprendiamo con stupore che a pochi giorni dal ballottaggio anche i temi delle donne meritano attenzione da parte della destra. Ma se si vuole davvero una Perugia più vicina alle donne, come recita un post sponsorizzato che sta circolando in questi giorni, alla le donne bisognerebbe ascoltarle».
È quanto scrive in una nota Udi Perugia, l’Unione delle donne.

«In questi mesi come donne abbiamo chiesto incontri, proposto documenti e cercato di portare nel dibattito elettorale i temi a noi cari – scrive l’associazione femminista – ma all’incontro organizzato a maggio e intitolato proprio “Una città per le donne” c’erano tutti i candidati e le candidate sindaco, tranne Margherita Scoccia, che ha scelto di declinare il nostro invito».
«A pochi giorni dal voto – scrive ancora Udi Perugia – leggere che la candidata di centro destra, qualora dovesse vincere, incentiverà i centri antiviolenza, favorirà l’inserimento lavorativo delle donne che subiscono violenza e stipulerà accordi con gli istituti bancari per attivare il microcredito quale strumento per aiutare le donna a fuggire dalla violenza, appare davvero sorprendente. Non possiamo non temere che si tratti solo di trovate da campagna elettorale dell’ultimo minuto. Se davvero si volessero tutelare i diritti e le libertà delle donne ci si sarebbe accorti da tempo che i luoghi e gli spazi dove le donne possono riscoprire autonomia e libertà, come i consultori pubblici e laici, in dieci anni sono stati chiusi quasi tutti in questa città. Se realmente ci fosse interesse per i centri antiviolenza, ci si sarebbe accorti che non hanno finanziamenti adeguati, né dallo Stato, né dalla Regione e men che meno dal Comune. Invece di parlare di microcredito o di elargizioni economiche una tantum si dovrebbe sapere che la violenza si combatte con formazione e istruzione sin dall’infanzia, con politiche strutturali che permettano alle donne di costruire un futuro fatto di scelte consapevoli e libere».
«La campagna elettorale è stata lunga e questi temi non sono mai stati presi in considerazione dalla candidata di destra – conclude la nota – non un incontro sulle politiche di genere, non un confronto con le associazioni di donne che vivono e arricchiscono questa città. Non è soltanto per questi motivi che non riusciamo a credere in un reale e concreto supporto a tali tematiche, ma principalmente perché alle parole o ai post devono seguire azioni concrete e l’azione concreta compiuta da Margherita Scoccia è stata quella di sottoscrivere, il 4 giugno scorso, il “manifesto politico e valoriale delle associazioni provita, ovvero di chi vuole limitare la libertà di scelta delle donne. Una scelta chiara, a prescindere dalle trovate pubblicitarie delle ultime ore».

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