Aspetta e spera? No, Spera non aspetta, bombarda Tesei sulla famiglia e imbarazza la candidata in pectore alla Regione, Proietti

SPOTLIGHT di MARCO BRUNACCI | L’assessore tuona: «Provvedimento ideologico e oscurantista». Spiegherà poi quali famiglie, secondo lei, mancano all’elenco, ma intanto fa partire uno tsunami politico (col placet delle segreterie romane, a partire dal Pd?). Assist per la Piccolotti?

di Marco Brunacci

PERUGIA – «Aspetta e spera, noi seguiamo la nostra bandiera…». Chi si ricorda la marcetta di Renzo Arbore così cool. Ora è un problema della nuova giunta di Perugia e della prossima candidata alla Regione del centrosinistra.
Per farla breve. La neo-assessora al welfare di Perugia, Spera, non aspetta e mette dubbi nella mente della moderatissima Stefania Proietti.

L’effetto politico è devastante. Ma bisogna dare atto alla nuova giunta di Perugia di essere di parola: nulla sarà come prima e se qualcuno aveva capito male non è certo colpa dei candidati che hanno vinto le elezioni. Un po’ di fumo moderato l’avevano pure sparso, ma il minimo sindacale e solo a fine campagna elettorale e per motivi di raccolta dei consensi necessari.
Succede questo: Costanza Spera, la donna di punta dello schieramento della nuova Giunta, attacca senza pietà il provvedimento della Regione sugli aiuti alla famiglia (firmato Tesei) che finora non aveva avuto grandi oppositori neanche a sinistra, ma che adesso viene colpito come una nave della seconda guerra mondiale dagli U-boot: senza scampo.
Dal punto di vista pratico il pronunciamento vale meno di zero, al massimo un segnale mandato agli oppositori in Regione (come la prenderà la Porzi?) ma politicamente è una bomba.
Tesei finora era stata criticata semmai per l’esiguità dei finanziamenti del provvedimento, ma non certo per la platea di coloro che potevano accedere ai fondi. Che sono poi famiglie di tanti tipi: tradizionali, separate, divorziate, monoparentali, mamme sole, uomini soli, orfani dei genitori. Supporti economici per tutte le fasi della vita di un figlio o figlia dalla nascita al primo anno di vita, agli asili, ai campus, sport, centri estivi, studi di ogni ordine e grado.
Ora, respiro profondo e via ascoltare Costanza Spera, leader dell’Udu, dall’Università con furore, la faccia vincente di questa trionfale campagna elettorale della sinistra (finalmente sinistra-sinistra) di Perugia, quella senza e senza ma, annunciata in campagna elettorale, ma alla quale alcuni non credevano e che adesso è palese. Dice Spera: quello della Tesei di aiuto alle famiglie «è provvedimento ideologico e oscurantista, fondato su stereotipi superati dal tempo e dalla storia».
Quali saranno le famiglie non previste dalla oscurantista Tesei? Spera lo farà sapere più di preciso. La Costituzione italiana, che dovrà essere aggiornata di sicuro anche se a sinistra la ritengono di solito intangibile, si ferma al tradizionale. Tesei si allarga. Spera guarda avanti e inizia a spiegare la sua idea del futuro.
Così facendo allarga gli orizzonti provinciali della piccola città capoluogo di regione, ma – ecco la questione politica fondamentale – mette in qualche imbarazzo (grande? piccolo? boh) Stefania Proietti, candidata in pectore del centrosinistra, estrazione moderata.

C’è anche chi vede nell’intervento della Spera addirittura uno sgambetto per Proietti, magari con la benedizione anche delle segreterie di Roma, a partire dal Pd, e un assist per la candidata – tante volte citata da Umbria7 come alternativa – Elisabetta Piccolotti Fratoianni, una famiglia che da sola è anche il gotha di Avs, il sinistrissimo partito che ha avuto un successo oltre le attese alle ultime elezioni europee, portando in Parlamento europeo la Salis.
Al momento solo congetture. La certezza (già evidente in campagna elettorale): a Perugia ha vinto la sinistra-sinistra, consegnando la città a un prospettiva bella o brutta, a seconda dei punti di vista, ma chi non lo ammette non ha il senso della realtà. E questa sinistra-sinistra vorrebbe concedere il bis in Regione.

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