«Ecco come salvare il pino di largo Villa Glori»

Lo studio Marchietti mette a disposizione la ricerca fatta per evitare l’abbattimento delle piante ornamentali

TERNI – Il pino domestico di largo Villa Glori può essere salvato. La “cura” porta la firma dello studio di architettura Marchetti. «Il problema dei pini domestici arrivati ad un certa età – argomenta Luciano Marchetti –  è rappresentato dal rischio  di ribaltamento,  considerata l’altezza  e l’abbondante chioma. E questo è dovuto al fatto che il pino ha un apparato radicale superficiale palmiforme, che si sviluppa cioè in orizzontale».

«Se noi guardiamo tutti gli alberi che hanno invece un apparato radicale a fittone, come i cipressi e i pioppi, con l’età e l’altezza non cadranno.  Da qui nasce l’idea di rafforzare le radici dei pini marittimi attraverso la realizzazione di tre micropali posti a cavalletto intorno al fusto e leggermente inclinati, collegati ad una cerchiatura da verificare di volta in volta, che controventa la pianta».

«La cerchiatura – opportunamente protetta e decorata di essenze – e con giunti che non danneggiano il fusto, di solito sta a circa un metro e mezzo.  E micropali vengono realizzati in funzione dell’altezza della pianta e possono essere 8 o 9 metri di profondità».

Lo studio Marchetti, in sostanza, propone di realizzare una sorta di protesi alle radici, «che sicuramente non permetterà di far ribaltare il pino».

Un intervento che, se si vuole, realizzabile anche per il pino di largo Villa Glori. «Ovviamente ogni  uno albero ha una storia e una collocazione tali da richiedere un progetto specifico. Ma ogni albero, proprio per l’età raggiunta, ha un grande valore naturale e il costo per intervenire su un pino alto 15 metri si aggira intorno ai 5mila euro».

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