TERNI – In una città che brucia, tra le più calde d’Italia, gli alberi non vanno di moda. La Terni surriscaldata sembra poter fare a meno dell’ombra delle grandi piante. Negli ultimi dieci anni ne sono state abbattute almeno tremila. Una cifra record. Con le nuove piantumazioni che non tengono il passo degli abbattimenti. In queste ore spopolano le foto del taglio del bel pino di largo Villa Glori. Un tocco di verde che era entrato nella fisionomia di corso Tacito e che offriva il riparo dal sole a chi sostava sulle sottostanti sedute. Sempre in queste ore impazzano le foto delle nuove alberature di viale Luongonera Savoia, abbrustolite dal sole e soprattutto dall’incuria. Migliaia di euro gettati nel cestino del degrado della città. Nelle scorse settimane a girare sono state invece le immagini dell’ex pineta Centurini ridotta ad un prato spelacchiato, un bosco urbano tagliato e mai sostituito. Un polmone verde, peraltro, a ridosso dell’area siderurgica di Ast. Terni ha una estension di verde urbano in percentuale tra le più rilevanti della classifica dei comuni capoluogo di provincia, ma il suo verde è spesso abbandonato e non sembra essere un arma combattere i cambiamenti climatici e per migliorare la qualità di vita di chi è costretto a passare l’estate in città


