Aurora Provantini
TERNI – Da qualche ora sono alleati. E probabilmente si scorderanno di tutto. Ma per 14 mesi tra il sindaco di terni Stefano Bandecchi e il centrodestra sono volate parole di fuoco.
Insulti, tentativi di aggressione e accuse incrociate sono stati all’ordine del giorno. Con i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia che un giorno sì e l’altro pure si sono recati dal prefetto per chiedere la destituzione del primo cittadino per comportamenti non degni di un amministratore pubblico.
I social traboccano di video e di “storie” che ricordano tanta aggressività.
Con Bandecchi scatenato, pronto a dare del «coglione» ai consigliere del centrodestra e a dire che la Meloni «non ha mai fatto un ca*** in vita sua».
Dall’altra parte non più tardi di tre giorni fa i consiglieri di Fratelli d’Italia hanno chiesto la revoca della cittadinanza onoraria a Bandecchi ed erano anche sul punto di promuovere una petizione online.
Non più tardi di una settimana fa il consigliere di Forza Italia, Francesco Maria ferranti, ha presentato una interrogazione sull’auto della zia invalida del vice sindaco Corridore, utilizzata dal medesimo nella Ztl con il pass da disabile.
Sul veleno scorso a fiumi inzuppano il biscotto gli avversari politici. Il capogruppo del Pd, Francesco Filipponi, in una nota elenca con dovizia di particolari tutti gli scontri tra Bandecchi e il centrodestra e parla di disorientamento della base elettorale di Alternativa popolare.
Certo, ora che Bandecchi è alleato con la Tesei. Ora Bandecchi dovrà rivedere la narrazione della Regione, responsabile di tutti i mali di Terni, ad iniziare dalla mancata realizzazione del nuovo ospedale per finire alla ripartizione dei canoni idrici.


