TERNI – Loredana Bertè sul palco canta “Non sono una signora”. Il pubblico mormora ma la gradinata quanto è dura.
Il bellissimo concerto della rock star ripropone il tema dei posti a sedere del PalaTerni.
Le tribune sono state condizionate dai vincoli di distanza e di sfruttamento provenienti dal bando a suo tempo emanato dalla giunta Latini per il project financing.
Tribune pienamente conformi alla normativa, il progetto infatti ha scontato tutte le approvazioni ed è stato omologato per eventi internazionali di basket, pallavolo e calcio a 5, nonché in linea con le nuove tendenze degli stadi moderni che sono pensati per esaltare la visione vicino agli atleti o agli artisti.
A norma dunque, ma molto, molto spartane. Per non dire scomode. Poco adatte a spettacoli artistici che durano anche due ore, come il concerto della Bertè.
Un problema già noto, che rende la struttura di Terni non ancora del tutto polifuzionale. Più adatta per lo sport che per la musica (anche per una questione di acustica), il teatro, la convegnistica
Era in previsione il montaggio dei seggiolini, anche se non previsti sia dal bando che dai progetti approvati e dalle norme.
Ma nelle scorse settimane i vigili del fuoco hanno posto un tema di interpretazione che ancora non è stato definito. Nel frattempo probabilmente i gestori della struttura non sono più tanto propensi a investire ulteriormente.
Le lungaggini della burocrazia scoraggiano le migliori intenzioni e fanno perdere l’ attimo propizio


