di Marco Brunacci
PERUGIA – Stefano Bandecchi, in un’intervista al quotidiano La Stampa, annuncia che Alternativa popolare andrà al governo con Paolo Alli, presidente di Ap, che, come scritto da Umbria7, ha condotto la trattativa con il centrodestra nazionale. Alli è – come dire – la faccia giusta del partito per il salotto buono della politica.
In secondo luogo, Bandecchi annuncia che ora è considerato da tutti uno statista, che è riuscito a entrare al governo senza passare per elezioni, e quindi «non sputo più». Non una cosa da poco.
Quindi, fa una citazione dal quale si evince che ha una moglie molto saggia e in gamba (non potrebbe essere usata proficuamente nella giunta ternana che ha così tanti problemi?), la quale lo ha ammonito: «Se devi fare ca…te, non andarle a dirle in Tv». Straordinaria.
Poi, strategicamente, strologa che Ap sarà «la sinistra del centrodestra», dopo aver dato un giudizio tagliente sul Pd della Schlein: «Con quello di Letta o Gentiloni potevamo fare un accordo, con quello della Schlein no». E denuncia la «pericolosa ammucchiata» che è stata messa in campo dalla sinistra e contro la quale lui si batterà.
Ma stavolta non c’è nessun proclama, segno davvero che si sente preso nel nuovo ruolo “di statista” (come lui dice), che gli è stato di fatto riconosciuto dai tre leader del centrodestra: in cima la premier Giorgia Meloni, dopo che Salvini e Tajani avevano dato a uomini di fiducia (rispettivamente Marchetti con Crippa e Battistoni) il compito di tessere i fili dell’accordo, ratificato domenica scorsa.
Bandecchi nell’intervista spiega che “aiuterà la Meloni a migliorare il suo governo”, ma soprattutto consentirà al centrodestra di battere in Umbria e in Liguria la coalizione di centrosinistra.
«Se prendo il 5% a Terni, il centrodestra in Umbria vince», afferma stavolta senza la ben nota prosopopea e tenendosi su numeri realistici (stai a vedere che è cambiato per davvero). In Liguria «si vince anche con i 2.200 voti» già presi da Ap alle Europee.
Una nota personale. Dice di aver parlato l’altro ieri con il fiero avversario Cecconi (Fdi) e di stimarlo. È il disgelo, come «gli americani con i giapponesi», secondo l’immagine militaresca che usa. Intanto però Masselli, il candidato sconfitto da Bandecchi al ballottaggio, lascia Fdi, scuotendosi i calzari dalla polvere.
Umbria7 per la prima volta ha scritto della trattativa tra centrodestra e Bandecchi il 6 agosto, da allora diverse altre volte. Ora tutto è andato come anticipato e come si immaginava, vista la determinazione con la quale è stati condotti gli incontri e le capacità di mediazione che ha Paolo Alli.
Il difficile viene ora. In Umbria nel centrodestra hanno avuto il tempo, dopo gli articoli di Umbria7, ma non si sono preparati a gestire il ciclone Bandecchi.
Ma, per buona sorte del centrodestra umbro, da questa intervista sembra che il furbo Bandecchi sia intenzionato a gestirsi da solo. Quindi svolta nei comportamenti, niente più manoni rotanti, petto in fuori e sputi in giro. E se magari nomina la moglie saggia vicesindaco, ecco che “Provaci ancora, Steve”, come suggerito da Umbria7, potrebbe essere un altro film.


