TERNI – Ormai le rondini sono volate via e il periodo della nidificazione è concluso. I balestrucci non ci sono più e il regolamento comunale a tutela degli animali consente di procedere: dal 15 settembre i lavori posso essere ripresi.
Tornando al Verdi, per riprendere materialmente i lavori occorre un provvedimento – atteso ad ore – del Rup (responsabile del procedimento), il tecnico comunale che sovrintende al cantiere. Comunque dal 16 settembre ogni giorno è buono per iniziare a demolire la facciata posteriore del vecchio cinema teatro. Nessun salvataggio in extremis, come pure era astato paventato in alcune circostanze, aprendo spiragli ad una ricostruzione più fedele al teatro all’italiana, che però da almeno tre anni non è contenuta in alcun documento.
Anche durante la recentissima Festa di Ap si è tornato a vaneggiare ipotesi alternative a quelle del piano esecutivo frutto del bando di gara europeo effettuato dall’amministrazione Latini.
La realtà è ben altra. C’è un progetto approvato e un contratto firmato. La parentesi delle rondini è dunque conclusa. La pausa dei lavori anche. La città, adesso, si aspetta un andamento più sostenuto, anche alla luce delle esternazioni – come sempre incandescenti – del sindaco Bandecchi, che ha accusato la ditta appaltatrice, la Krea di Narni, di battere la fiacca.
Cosa dice la legge e il regolamento comunale. La Direttiva europea 409/79 CEE, recepita in Italia tramite la Legge n. 157/92 – “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” vieta di distruggere o danneggiare i nidi intenzionalmente e disturbare la fauna selvatica durante il periodo della riproduzione. In particolare all’art. 3 (Divieto di uccellagione), vieta «in tutto il territorio nazionale ogni forma di uccellagione e di cattura di uccelli e di mammiferi selvatici, nonché il prelievo di uova, nidi e piccoli nati», e, all’art. 21 comma 1, lettera o), vieta «di prendere e detenere uova, nidi e piccoli nati di mammiferi ed uccelli appartenenti alla fauna selvatica».




