TERNI – Il Weekend di fine estate di Umbria Jazz, a Terni per il quarto anno consecutivo, con dal 12 al 15 settembre. «Su tre festival questo è l’ultimo». Carlo Pagnotta il patron e direttore artistico di Uj non si riferisce al periodo dell’anno. L’ultimo appuntamento con Umbria Jazz, infatti, è l’edizione Winter di casa ad Orvieto ormai da oltre trent’anni. Pagnotta si riferisce all’impegno economico del Comune di Terni: «Senza il contributo della Fondazione Carit l’edizione Weeken, e prima ancora la Spring, non ci sarebbe stato. Terni non deve essere il parente povero di Umbria Jazz. Il budget di Orvieto è il doppio di quello di Terni. Terni è ultima».
A parte la tirata d’orecchie al Comune, Pagnotta illustra il cartellone: «E’ aperto a un pluralismo di suggestioni ed è in grado di andare incontro a gusti diversi». Due proposte vengono dall’Africa: il “desert rock” del Touareg Bombino, che combina l’amore per la chitarra elettrica con le tradizioni musicali del suo popolo, e Les Amazones d’Afrique, singolare gruppo tutto al femminile fondato nel Mali e attivo, con gli ovvi cambi di formazione, da quasi 20 anni.
La black music è interpretata dal bluesman Alabama Mike, uno dei più famosi della scena blues della West Coast, e dalla calda voce soul di Michelle Davis, in esclusiva italiana.
Jazz per amatori con ii quartetto del grande chitarrista Peter Bernstein con special guest il sassofonista Piero Odorici, il recital di piano solo di uno dei più amati musicisti italiani, Danilo Rea, e la swing band di Nico Gori, virtuoso del clarinetto.
Ed ancora: generi tipicamente americani rivisitati dagli italiani. È il caso di Sam Paglia, con il suo Hammond, e di Lovesick, trio bolognese le cui influenze sono profondamente radicate nel country, nel rock’n’roll e nello Swing anni ’40 e ’50.
Intrattenimento garbato, ironico e sul filo della leggerezza è quello del napoletano Lorenzo Hengeller, e ci saranno anche i Funk Off, la scatenata street band che il pubblico di Umbria Jazz ben conosce. Con loro, come ospiti speciali, Gianluca Petrella e la soul singer Nadyne Rush. Infine, il quintetto Scannapieco-Geremia, vincitore dell’ultimo Conad Jazz Contest. Esibirsi sui palchi di Umbria Jazz è uno dei premi riservati al vincitore. Un programma che si articola tra concerti all’aperto e nei club.
Da un lato, dunque, l’evocazione del festival delle origini che proprio nelle piazze trovò una dimensione inedita e a suo modo sconvolgente (non bisogna dimenticare che il primo concerto della prima edizione itinerante, nel1973, si tenne a Piediluco); dall’altro, la continuazione, sotto il marchio UJ, di una vita culturale e sociale che a Terni è ben radicata, frutto di fermenti e iniziative consolidati.
La formula: Umbria Jazz Weekend è un festival completamente gratuito, sia in piazza all’aperto che nei club al chiuso, dove ovviamente si paga solo quello che si consuma.
Quattro giorni di musica, 53 eventi, 12 band, 9 location incluse le vie del centro percorse dalla marching band, circa 90 musicisti: sono numeri consistenti che danno il senso di una manifestazione di dimensioni importanti. Dopo la sbornia degli eventi estivi in ogni angolo dell’Italia, non sono molte in questo periodo le manifestazioni di livello paragonabile. Tutte le band infine sono residenti, e possono essere ascoltate tutti i quattro giorni della rassegna. Gli spettatori possono disegnare il proprio percorso senza dover perdere nulla a causa delle sovrapposizioni.
















