Al Tar uno snodo decisivo per la sanità ternana / Cidat pronta a realizzare gli 80 posti letto in più per Terni e chiede che vengano «ripristinati i diritti acquisiti»

La clinica può già partire con l’ampliamento (20-25 milioni di investimenti). Il ricorso perché il nuovo regolamento emanato dalla Regione non venga applicato alle autorizzazioni già ottenute. La decisione entro fine anno

PERUGIA – Udienza oggi al Tar, il giudice si è riservato una decisione che, a questo punto, è attesa entro poche settimane, ragionevolmente entro fine anno. E deve sciogliere un nodo determinante per il futuro della sanità a Terni.

I termini della questione: la Cidat, una società che opera nella sanità privata a Terni, intende ampliare, da poco meno di un decennio, la sua struttura, con 80 posti letto in più.
Parliamo di una clinica privata, non è in discussione al momento il convenzionamento.
La Regione autorizza, ben prima del Covid, la realizzazione di altri 80 posti letto nella struttura Cidat. Si parla di un investimento di almeno 20-25 milioni.
L’autorizzazione non prevede alcun limite di tempo per i lavori.
Ma – ecco la novità – qualche mese fa la Regione interviene emanando un nuovo Regolamento: gli 80 posti letto a Terni sono previsti, ma si dispone che i lavori debbano partire entro i due anni dall’autorizzazione. Di fatto, il nuovo Regolamento considera decaduta ogni precedente autorizzazione.
Cidat impugna il provvedimento e porta la Regione davanti al Tribunale amministrativo regionale per ottenere soddisfazione.
Nel frattempo, avendo tutte le intenzioni di realizzare il progetto, si attiva per chiedere una nuova autorizzazione anche presso il Comune di Terni, trovando però sulla sua strada un gran numero di difficoltà, come non era difficile peraltro prevedere, essendo nel frattempo in discussione il famoso progetto della clinica-stadio.
A questo punto cosa succede? Diventa dirimente la decisione del Tar ed, eventualmente, il successivo ricorso della parte soccombente al Consiglio di Stato.
Per la tormentata sanità ternana siamo di fronte, come detto, a uno snodo decisivo.
Tenendo presente che il quadro che si è composto è molto chiaro: la Cidat vuol far valere i suoi diritti che ritiene acquisiti, anche rispetto a una modifica delle regole in corso. Una modifica che non ritiene possa essere applicata ad autorizzazioni già rilasciate e con piani industriali già in itinere.
Su questa trincea dei diritti acquisti, Cidat si impegnerà nella sua battaglia.

La città delle acque incontra il “Circuito dell’Acciaio”

Carceri, dopo «anni di battaglie» sarà ripristinato il Provveditorato di Perugia