M.S.G.
TERNI – Dopo i rincari delle zucchine e delle scarpe, evidenziati dai servizi statistici del Comune di Terni, dobbiamo segnalare un altro triste rialzo. I fiori del cimitero per rendere omaggio, come tradizione vuole il due novembre, al caro estinto hanno subito un aumento minimo del 20%. «Tutta colpa dei grossisti – tuonano i commercianti – che ci vendono i fiori a prezzi maggiori e noi dobbiamo agire di conseguenza». Un trend confermato anche da “ismea mercati” che segnalano, per alcune varietà di crisantemi rialzi anche del 50% e oltre. Così se un lilium nel 2023 lo avremmo pagato 1,50 in questo 2024 ne costerà 2 di euro mentre i crisantemi possono superare i 2 euro e 50.
Se a questa notizia, sommiamo poi altri problemi al cimitero ternano, ad esempio le fontanelle dell’acqua che spesso sono all’asciutto o perdono acqua, magari si potrebbe creare qualche malumore. Ad addolcire il tutto potrebbero però intervenire i dolci tipici a Terni per il 2 novembre: le “fave dei morti” che grazie ai prezzi delle mandorle, ingrediente principale, rimasti invariati non hanno subito nessun aumento rispetto al 2023. Almeno quelli.
C’è poi un altra novità quest’anno, la nuova app attivata dal Comune di Terni, “Aldilapp” con cui è possibile esser vicini (virtualmente) al proprio caro. Grazie alla geolocalizzazione delle tombe tramite Google Maps, è infatti, possibile non solo trovare le diverse sepolture ma anche accendere i ceri digitalmente, lasciare una dedica o ordinare dei fiori. Un servizio dedicato forse a una fascia più giovane della popolazione mentre la fascia più anziana, complici anche le belle giornate che si prospettano nel weekend, non rinunceranno a una visita di persona al proprio caro.
