TERNI – «Derubato, multato e pure mazziato». Giuseppe Bulzomì, un laboratorio di restauro aperto in centro quarant’anni fa e un negozio di antiquariato in corso Vecchio, viene svegliato all’alba dai carabinieri che ritrovano la sua auto incastrata in via Sant’Agape, chiusa al traffico per fare spazio al cantiere del Verdi. Rubata. «Stando alla ricostruzione dei carabinieri, intorno alle 2,40, 2,45, è stata portata via. L’avevo lasciata di fronte al mercato comune – dice l’antiquario – quello che tutti chiamano lo scatolone arancione. In via Manni, che adesso è pedonale. Evidentemente ai ladri non bastava impossessarsi della mia city car. Probabilmente volevano entrare all’Eurospin e tentare un furto doppio. Il bello è che oltretutto – lo spavento perché quando ho visto i carabinieri alla porta ho tenuto che a mio figlio, in volo per Tokio, fosse successo qualcosa, i danni all’auto, le corse per sporgere denuncia e informare l’assicurazione – mi sono ritrovato sui social come se fossi uno che cerca parcheggi estremi. Ma come si fa solo a pensare una cosa del genere!»



