TERNI – Lo vogliono tutti. Ma bisognerà attendere ancora. Sul forno crematorio tutte le forze politiche sono concordi nel dire che è una struttura indispensabile. La cui mancanza ha finora penalizzato l’ utenza ternana, costretta a rivolgersi agli impianti di Viterbo e Perugia. Con un aggravio economico, tra tariffe e trasporto, di non poco conto.
Eppure ecco un nuovo stop alla procedura di autorizzazione. Nell’ ultima seduta del consiglio comunale di Terni sono emersi dubbi sulla procedura amministrativa finora seguita. Un percorso che affonda le radici nel project financing che vede una azienda di Bologna, l’ Altair funeral, aver presentato un piano finanziario per un investimento di quasi cinque milioni di euro a fronte di una gestione di oltre venti anni.
Una proposta che comunque deve essere messa a bando pubblico. Un piano che è sottoposto all’ attenzione della amministrazione comunale da quasi un anno e che ha subito già degli aggiustamenti. Alcuni sostanziali, come la presenza delle celle frigorifere, inizialmente non previste e ora invece entrate nel progetto. Anche questa una carenza per il territorio. Oggi Terni utilizza quelle di Perugia. Con un esborso annuale per il Comune di 70mila euro.


