Il project financing dell’ospedale di Terni è sempre più in rianimazione

Tutti i candidati alla presidenza della Regione Umbria concordi sul finanziamento pubblico

Au. Prov.

TERNI – Il partenariato  pubblico privato è stato il motore delle grandi opere della Terni che cambia: Corso del Popolo, le Piscine dello Stadio, il PalaTerni. E tutto lasciava intendere che anche per il nuovo Santa Maria si sarebbe seguita la stessa traccia, tanto cara ad una solida cordata di investitori privati.

Ma ecco che l’incantesimo si interrompe. Prima le bocciature dell’Azienda ospedaliera e di Palazzo Donini , ora l’impegno politico di tutti i candidati alla presidenza della Regione per dare luogo ad una struttura  interamente finanziata con fondi pubblici. Niente project financing dunque, con introiti  per il privato dilazionati anche nel corso di trent’anni. Ha cambiato opinione Donatella Tesei, che sbandiera i 128 milioni reperiti – «già disponibili » –  anche se per l’intera struttura ne servirebbero circa 300. E ha cambiato opinione il Pd, che pure anni fa guardava con simpatia al project e che ora invece ripete che il nuovo nosocomio    deve essere una operazione pubblica così come avvenuto per tutti gli altri ospedali umbri.

Non parliamo poi di Marco Rizzo, che la sanità privata la considera una vera e propria calamità. Insomma, tutti promettono un impegno di Stato, Regione e Azienda ospedaliera per finanziare il nuovo Santa Maria, da tutti definito urgente. Sono almeno dieci anni che il nodo del nuovo ospedale di terni deve essere sciolto.

E’ addirittura dal 1957 il nodo dell’ospedale di Narni e Amelia, oltre mezzo secolo di promesse mai mantenute, prima dalla sinistra e poi, negli ultimi cinque anni, dalla destra. Ad ogni elezione regionale il cantiere era prossimo all’apertura. Un copione che, a leggere i comunicati stampa della Giunta Tesei, si ripete anche per il 2024.

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