M.Brun.
PERUGIA – L’ex deputato umbro, Filippo Gallinella, già presidente di commissione agricoltura alla Camera, eletto nelle fila del Movimento Cinque stelle, ingegnere, competenze riconosciute nel mondo dell’agricoltura in tutte le sue implicazioni, si candida per Alternativa popolare di Bandecchi alle regionali.
E apre le porte a un breve ragionamento di carattere generale sulle elezioni in Umbria del 17 e 18 novembre.
Si aspettava un segnale ed è arrivato. Le polemiche nazionali nel centrosinistra e campo largo o larghissimo finora hanno solo lambito l’Umbria.
Adesso il primo vero sussulto, con possibili altri a seguire, arriva dal sorprendente lato Bandecchi, ruvido leader che si segnala per la capacità di muoversi in quei settori in cui poteva essere un valore aggiunto per i suoi nuovi alleati del centrodestra.
A Umbriafiere aveva indicato l’area del non voto, quella degli sfiduciati della politica tradizionale, dei prigionieri del radicalismo verde, come zone di sua pertinenza politica.
Il suo essere popolare e populista lo aiuta in questi spazi.
Ma ora alza il tiro e si prende quote di un mercato politico lasciato libero dalle contraddizioni delle alleanze volute a livello nazionale dal Pd della Schlein, che hanno fatto un po’ di bene al Pd, ma male a quasi tutti gli alleati (anche Avs è in realtà una somma di consensi che c’erano, divisi, già prima).
Bandecchi si è messo a lavorare sugli scontenti della linea tutta a sinistra di M5s umbra, con un leader di qualità come Thomas De Luca, ma che però non interpreta l’ala – diciamo – grillina radical- centrista, che è stata la forza di M5s al massimo del suo successo elettorale.
Bandecchi si infila in una prateria di opportunità, tra delusi e critici delle nuove scelte. E non sono esclusi altri colpi nelle aree del centro del centrosinistra.


