TERNI – Ha chiuso gli occhi la sera di venerdì 11 ottobre con quel garbo che ha accompagnato la sua lunga vita. Ennio Capicci, «l’ultimo menestrello della ternanità» come lo ha definito il critico d’arte Paolo Cicchini, si è spento all’età di 88 anni nella sua abitazione di via dei Chiodalioli, nel quartiere Clai.
«Un grande artista e un amico – ricorda Cicchini – che con i suoi acquerelli, con i disegni, con le incisioni, è stato capace di restituire alla memoria di chi opera nel presente, la dimensione di un mondo altrimenti scomparso» . «Forte di un realismo, talvolta esasperato – parla ancora Cicchini – Capucci è stato in grado di consegnare ai suoi contemporanei il respiro di un mondo che, cancellato dal tempo, vive oggi solo nella dimensione della nostalgia». E nelle sue opere. Negli anni Sessanta e Settanta, nel suo studio di via Garibaldi oltre a dipingere stampava le toto della Ternana: era il fotografo ufficiale della società rossoverde . Poi Capicci aprì il suo atelier nel quartiere Duomo ed è lì che fece il ritratto di Gorbaciov ed altri quadri che sono attualmente conservati a Mosca, in un museo.



