Aggredisce i medici dell’ambulanza: arrestato

Il presidente degli infermieri: «Indignati. Chi lavora quotidianamente per tutelare la salute e il benessere della comunità merita rispetto e protezione»

PERUGIA – Ha aggredito un sanitario, operatore del 118, in mezzo alla strada e finisce in arresto. I carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Perugia hanno infatti arrestato in flagranza di reato un 38enne italiano, ritenuto responsabile di lesioni ai danni di personale esercente la professione sanitaria.

L’intervento è scaturito da una chiamata al 112, in cui veniva segnalata una lite tra due soggetti. Sul posto i militari hanno immediatamente identificato uno dei due uomini coinvolti, apprendendo come il personale sanitario, che nel frattempo si stava recando sul posto a bordo di un’ambulanza, era stato vittima di un’aggressione. Secondo quanto ricostruito infatti, l’equipaggio dell’ambulanza, mentre si dirigeva verso il luogo della segnalazione, ha notato un uomo disteso a terra. Ritenendo che fosse la persona da soccorrere, i sanitari si sono fermati per prestare assistenza, ma sono stati improvvisamente aggrediti dall’uomo, che ha provocato lievi lesioni nei confronti di due operatori del servizio 118.
I carabinieri, insieme a personale della questura di Perugia giunto in ausilio, sono riusciti a bloccare il soggetto responsabile dell’aggressione, che è stato quindi dichiarato in stato di arresto per l’ipotesi di reato anzidetta. Il giudice del tribunale di Perugia ha convalidato l’arresto, applicando al 38enne la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza situato lungo il litorale laziale.

Un fatto per cui è intervenuto Nicola Volpi, neo presidente dell’Ordine degli infermieri di Perugia che «denuncia con forza il crescente numero di aggressioni ai danni del personale sanitario. L’ultimo, gravissimo episodio è avvenuto a Perugia nella notte del 10 novembre, quando alcuni operatori sanitari del servizio 118 sono stati vittime di una violenta aggressione da parte di un uomo in forte stato di agitazione. L’incidente ha avuto conseguenze drammatiche, lasciando non solo ferite fisiche, ma anche profonde cicatrici psicologiche sugli operatori coinvolti, già provati da un lavoro estremamente impegnativo e sottoposti a condizioni di stress quotidiano». «In questa occasione – prosegue la nota dell’Opi -, gli infermieri e gli operatori sanitari hanno subito un’aggressione che ha messo a repentaglio la loro stessa incolumità mentre erano impegnati nel tentativo di prestare soccorso. Il trauma non è solo fisico: vivere un episodio di violenza durante il proprio turno di lavoro, quando si è preparati ad aiutare e non a difendersi, lascia segni indelebili. L’esasperazione e lo stress a cui sono sottoposti i professionisti della salute raggiungono livelli insostenibili, e questo clima di insicurezza mina la loro capacità di lavorare serenamente e in modo efficace per la comunità.

«Esprimo profonda preoccupazione e indignazione per l’ennesimo episodio di violenza subito dai nostri professionisti – ha dichiarato il presidente Nicola Volpi -. Chi lavora quotidianamente per tutelare la salute e il benessere della comunità merita rispetto e protezione, non di subire aggressioni mentre svolge il proprio dovere. È impensabile che chi presta assistenza debba temere per la propria vita e subire un trauma che potrebbe condizionare il proprio equilibrio psicologico». L’Ordine degli infermieri chiede quindi l’istituzione urgente di un tavolo tecnico per definire un piano di prevenzione e intervento efficace, che garantisca la sicurezza negli ambienti di lavoro sanitari. Tale tavolo deve prevedere un impegno sinergico tra istituzioni, ordini professionali, politica, prefettura e vertici aziendali. Solo una collaborazione attiva e coordinata tra questi attori potrà condurre a misure concrete per proteggere il personale sanitario da ulteriori rischi e assicurare un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso. Chi ha scelto di dedicare la propria vita al servizio degli altri non deve più temere per la propria sicurezza e deve poter operare in condizioni di serenità e sicurezza.

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