«Stefania Proietti incarna il rinnovamento dopo i disastri del governo Tesei»

L’analisi dopo le elezioni regionali del segretario circolo Pd Terni Nord, Raffaele Di Micco

TERNI – Dopo la vittoria delle elezioni regionali da parte di Stefania Proietti, anche Raffaele Di Micco, segretario del circolo Pd Terni Nord prende la parola per commentare l’esito. «Rappresenta un segnale importante ed incoraggiante per il futuro politico della città – afferma Di Micco – Ma non può essere ridotta a un trionfalismo momentaneo. È fondamentale riconoscere che il risultato di Terni è stato possibile grazie a una proposta solida e credibile strutturata unitariamente a livello regionale la quale è stata capace di dare risposta alle esigenze reali dei cittadini»

«Quando la proposta politica è concreta, fondata su progetti fattibili e innovativi la vittoria diventa non solo possibile, ma ampia e netta – prosegue Di Micco –  Anche a Terni questo approccio ha avuto successo per questo il Patto Avanti rappresenta un modello da replicare e consolidare anche nel territorio ternano. Un elemento cruciale per il risultato ottenuto è stato il forte traino della candidatura di Stefania Proietti, che ha saputo incarnare il bisogno di cambiamento e rinnovamento dopo i disastrosi anni di governo di Donatella Tesei, portando con sé una visione chiara per il futuro della regione e attenzionando Terni sin dal primissimo giorno di campagna elettorale.  La sua figura ha avuto un impatto decisivo, sia sul piano della mobilitazione che su quello della credibilità del progetto da lei proposto, questo concetto diventa palese alla lettura dei dati reali, sono stati espressi circa duemila voti alla sola presidente Proietti. Senza questi voti il centrodestra avrebbe prevalso. Come segretario del circolo di Terni Nord devo esaltare lo straordinario e decisivo risultato ottenuto dalla comunità del Partito Democratico e da tutta la coalizione nei quartieri di Borgo Rivo, Gabelletta, Campitello e Campomaggiore.  Questi quartieri sono stati segnati negli ultimi anni da notevoli difficoltà dovute ad una mala gestione del territorio e da problematiche sociali e ambientali.  In questo contesto di incertezze la destra ternana è riuscita costantemente a ottenere risultati significativi nelle ultime elezioni facendo leva sui problemi senza mai proporre soluzioni. Finalmente siamo riusciti a capovolgere il trend e grazie ad un lavoro di riorganizzazione del partito sul territorio, culminato nella fusione dei due circoli territoriali del Pd in un’unica assemblea, il partito democratico torna ad essere primo partito in tutta le zona nord della città. Ovviamente è impossibile non dare il giusto credito al capogruppo Francesco Filipponi per il lavoro svolto nella nostra zona. Come è noto dopo anni di impegno casa per casa Francesco è sostenuto da un grande affetto e da un grande supporto e la sua candidatura ha trainato il nostro partito e ha influito in maniera decisiva sul risultato finale. Tuttavia, è fondamentale non cadere nell’errore di alimentare entusiasmi eccessivi. La vittoria, anche se significativa, non deve farci perdere di vista la necessità di un’analisi critica e costruttiva improntata alla ricerca di un rinnovamento della classe dirigente locale.  Dobbiamo essere consapevoli che una singola vittoria, per quanto importante, non garantisce automaticamente un futuro di vittorie.  Occorre analizzare seriamente i dati e i trend che emergono dal risultato elettorale, soprattutto il dato dell’affluenza, per comprendere le reali dinamiche che hanno determinato il successo. Solo in questo modo sarà possibile sviluppare una strategia politica efficace per i prossimi anni. Senza un adeguato piano di lavoro, senza un’impostazione strategica a lungo termine, ogni vittoria rischia di rimanere isolata e temporanea. Ora è necessario costruire un percorso di governo che dia risposte concrete e soddisfacenti alla comunità. Per fare ciò, è necessario un impegno continuo, un ascolto attento delle necessità del territorio. La mancata elaborazione di una visione strategica per i prossimi anni potrebbe portare a una pericolosa stagnazione politica e a una perdita di consenso, anche a breve termine. In sintesi, la vittoria a Terni non è che un primo passo».

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