Stefano Bandecchi non più di lotta ma di governo

Dietro le dimissioni di Riccardo Corridore da coordinatore regionale di Ap, la strategia di concentrarsi sull’amministrazione della città

TERNI – Negli ultimi due anni non c’è stato appuntamento elettorale che non abbia visto schierata Alternativa popolare di Stefano Bandecchi. Il patron di Unicusano, per due anni, è stato convinto che ogni appuntamento con le urne lo avrebbe portato a diminuire la distanza con i suo grande sogno: la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ora, incamerate le sconfitte nei seggi, Bandecchi   cambia strategia. Decide di concentrarsi sul governo di Terni. Di quella città, l’unica, che gli ha riservato il trionfo elettorale. Una decisione condivisa con  son il suo braccio destro Riccardo Corridore.  «Basta tour  per le regionali di Liguria, Trentino, Lazio, Emilia Romagna, e ancor prima per le Europee. Occorre focalizzarsi sull’attività amministrativa e Bandecchi lo vuole fare in prima persona, dedicando più tempo a Terni e utilizzando al cento per  cento il suo braccio operativo, Riccardo Corridore. Perché, piaccia o non piaccia ai detrattori interni, il punto di riferimento continua  ad essere Corridore.  Per Bandecchi Corridore è l’unico in grado di tenere insieme una giunta fatta di persone che si devono ancora fare le ossa dal punto di vista amministrativo.

Nell’agenda di Bandecchi ci sono nodi di non poco conto da affrontare: il ruolo di Asm anche alla luce di un maggiore impegno nel settore energetico; i tanti cantieri del Pnrr lasciati in eredità dalla giunta Latini; il decoro e il verde della città che certo non brillano per pulizia e cura. E ancora: la partita dei milioni di euro iscritti a bilancio ma difficilmente esigibili trattandosi di tributi e sanzioni che non sono state riscosse   negli anni. Per non tralasciare il salvataggio di Terni Reti, partecipata pubblica alle prese con problemi di liquidità. Basterà piazzare H24 Corridore a Palazzo Spada per salvare il salvabile? Oppure nei prossimi giorni sarà necessaria anche una verifica politica, magari coinvolgendo il gruppo consigliare di Ap, che assomiglia sempre di più ad una pentola a pressione?

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