TERNI – In occasione del quarantesimo anniversario dalla scomparsa di Eduardo De Filippo al teatro Sergio Secci di Terni il 14 e il 15 novembre si terrà lo spettacolo dal titolo “Ditegli sempre di si”. Con Mario Autore, Anna Ferraioli Ravel, Domenico Pinelli e con Gianluca Cangiano, Mario Cangiano, Luigi Leone, Antonio Mirabella, Laura Pagliara, Vittorio Passaro, per la regia di regia Domenico Pinelli e produzione Gli Ipocriti Melina Balsamo.
Come sostiene il regista Pinelli: «Tra le moltitudini di artisti anch’io ho pensato di omaggiare in qualche modo quest’uomo che, seppure io non abbia mai conosciuto anche solo per motivi anagrafici, ha giocato un ruolo fondamentale nella mia formazione prima, nella mia esistenza poi. Nasce così l’idea di mettere in scena Ditegli sempre di sì, una commedia divertentissima, retta da un meccanismo comico perfetto, nonché pregna di spunti riflessivi riguardo una materia estremamente affascinante che Eduardo, per certi aspetti epigono di Pirandello, studio sicuramente bene: la pazzia. In “Ditegli sempre di sì” la pazzia e il vero motore comico. Lo stesso autore, nel prologo della versione televisiva registrata nel 1962, esordisce cosi: Eccomi a voi. Non c’è filosofia nella farsa che recito stasera, ma un personaggio della vita vera, un tal dei tali affetto da follia. Eppure, continua: Allora e un dramma, mi direte voi, io vi rispondo “e una tragedia nera, ma non e nostra”. E la tragedia vera diventa farsa se non tocca a noi. Divertitevi dunque, riflettendo che ognuno può trovarselo davanti un vero matto, e accade a tutti quanti di commuoversi e ridere piangendo
E quasi come se Eduardo invitasse, ora, gli spettatori a una maggiore attenzione, a compiere quello stesso sforzo che poco prima aveva spacciato per superfluo. E chiaro, altresì, il riferimento a quell’aspetto della realtà codificato dal suo maestro, Pirandello: L’umorismo. D’altronde, qui a parlare e pur sempre Eduardo. Da questo punto parte l’idea di messa in scena: l’obiettivo e andare oltre. Trasformare questa farsa in vero e proprio dramma».


