CALVI DELL’UMBRIA (TERNI) – Calvi e il suo museo si fanno più grandi con la nuova donazione di opere d’arte della famiglia Chiomenti Vassalli e la ristrutturazione di un’ala del monastero con affaccio su un grandioso panorama a dirupo. Un intervento di riqualificazione di uno spazio in precedenza pressoché inutilizzato se non come parziale deposito di materiali vari, e un allestimento “a galleria” studiato per ospitare capolavori del Settecento chiamati Capricci.
Una sezione che inaugura sabato 21 dicembre (ore 15), in cui dominano quattro grandissimi quadri delle dimensioni di 1,83 metri per 2,56 di Vincenzo Rè e Nicolò Codazzi. Con la famiglia Chiomenti ancora una volta protagonista: si è fatta carico anche dei costi dell’intervento di riqualificazione della nuova ala individuata per ospitare le ultime 17 opere donate a Calvi.
La prima donazione, avvenuta tra il 2009 e il 2017, ha fatto arrivare nel borgo al confine con il Lazio circa cento capolavori d’arte, fra pittura, scultura e numismatica, tra cui “La Maddalena penitente” di Guido Reni, “La parabola dei ciechi” di Brueghel il Giovane e la “Regina Cristina di Svezia” di Voet. Fu uno di quei momenti, sempre più rari in Italia, in cui pubblico e privato dialogano costruttivamente, in modo da diffondere e rafforzare la presenza di opere d’arte di grande bellezza e fascino in piccoli centri nazionali. Che proseguono. Filippo e Carlo Chiomenti non solo fanno arrivare a Calvi altri 17 capolavori d’arte, ma trovano il modo di riqualificare una sorta di balcone sulla verde Umbria che sembra essere stato creato apposta per contenere quei paesaggi del Settecento che Gianni Agnelli voleva acquistare ma che invece sono entrati nella proprietà del Comune di Calvi. Cinque finestre ad arco, quattro Capricci, dieci paesaggi e altre tele che danno vita alla “Galleria dei Paesaggi”, la nuova sala del museo di Calvi dell’Umbria che sarà inaugurata sabato.



