Natale flop: le luminarie sui lampioni mandano in tilt la pubblica illuminazione

Piazza Solferino resta al buio nonostante il Comune ci abbia speso 25mila euro in più. LE FOTO

TERNI – Ci sono voluti 25mila euro in più per portare  le luminarie anche in piazza Solferino. La gara pubblica non prevedeva alcuna installazione di luce per  quella che tutti chiamano la piazza dei bambini, vista la presenza della  balena di Aimonino e dei  gonfiabili per sei mesi l’anno.  Per questo  Palazzo Spada ci ha investito di più: un quinto  in più per attorcigliare  fili  di lucine sui lampioni che però mandano in tilt tutto. In pratica se si accendono i fili si spengono le lampade della pubblica illuminazione. Ma questo si sapeva: due anni fa  era successa la tessa cosa.

Quindi quei 25mila euro sono serviti ad aggiungere fili volanti al centro città.  Che sono una marea.  E balzano agli occhi. Con la ruota panoramica  alta 27 metri in piazza Europa sono tanti i ternani  con il naso all’insù che si accorgono  del groviglio di prese e cavi sora le loro teste.  «Che poi il Comune ce le fa lasciare. Che poi quando è stato abbattuto il pino marittimo in largo Villa Glori i fili volanti erano sotto gli occhi di tutti. Fili che sono serviti ad allestire i Natali precedenti e che non sono stati mai smontati. Fili che ogni anno aumentano dando la sensazione che senza quelli i palazzi cadono».

Per ogni filo di lucine ci sono almeno quattro cavi attaccati ai palazzi. In tutte le vie, corso Tacito e corso Vecchio incluse. Per non parlare di piazza della Repubblica, dove un dissuasore di sosta è stato sacrificato per reggere un palo che a sua volta regge altre luminarie. E sotto un bel lavandino: è il retro di una delle 15 casine di legno del villaggio nordico. Non un bel vedere per chi esce dalla profumeria Sergnese.

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