TERNI – “La sterilizzazione dei rifiuti ospedalieri a rischio infettivo” è il titolo dell’evento che si svolgerà il 1 febbraio nella sala Arpa per affrontare una delle problematiche più urgenti e complesse del sistema sanitario, ossia la gestione e lo smaltimento dei rifiuti sanitari. Il convegno, organizzato da dal Dott. Pietro Manzi, Direttore Sanitario dell’Azienda Ospedaliera di Terni, riunirà esperti del settore provenienti da diverse discipline: professori, ricercatori e medici, ingegneri progettisti, con l’obiettivo di analizzare e discutere i rischi biologici, ambientali, finanziari e medico-legali connessi alla gestione dei rifiuti ospedalieri infetti, un tema che riguarda da vicino tutti gli ospedali, sia in Italia che all’estero.
«Questo convegno trae lo spunto dalla possibilità offerta dalle nuove tecnologie di processare i rifiuti ospedalieri con una modalità a basso impatto ambientale e con un risparmio economico – spiega Manzi – Stimiamo che l’uso di queste metodiche possa portare al 22% di risparmio rispetto alle attuali modalità di trattamento dei rifiuti sanitari a rischio infettivo. Secondo gli studi effettuati i rifiuti sanitari sterilizzati riducono dell’80% del loro volume e danno luogo a un residuo secco che potrebbe essere ulteriormente riutilizzato come combustibile solido secondario. Ciò consentirebbe di eliminare completamente il rifiuto sanitario, attivando un processo di economia circolare”.
La problematica della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti sanitari è diventata ancora più rilevante a seguito della pandemia, che ha amplificato i rischi legati alla gestione di materiali infettivi e sanitari. In questo contesto, l’attuale normativa in vigore favorisce sempre più l’adozione di procedure di sterilizzazione avanzate, garantendo non solo la sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari, ma anche la tutela dell’ambiente. Durante il convegno, sarà dato spazio a nuove tecnologie e soluzioni innovative, come le attrezzature in grado di minimizzare i rischi di inquinamento e ridurre i volumi dei rifiuti da smaltire. In particolare, si esplorerà la possibilità di trasformare i rifiuti ospedalieri in Combustibile Solido Secondario (CSS), avviando così un percorso virtuoso di economia circolare che contribuisca a ridurre l’impatto ambientale e promuova una gestione più sostenibile delle risorse.


