Con Burri la Fondazione Carit celebra Agrigento capitale italiana della cultura

Da Terni sono partite per la Sicilia due opere concesse in prestito dal presidente Luigi Carlini

TERNI – Tra “I Tesori  d’Italia” –  25 opere d’arte del Novecento esposte nella grande mostra che apre le celebrazioni per Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025 –  la Combustione di Burri e l’Aristotele di Gemito, di proprietà della Fondazione Carit.  Il titolo: “I Tesori d’Italia – Il ‘900 delle Fondazioni. Da Giorgio De Chirico a Lucio Fontana” . Una rassegna curata da Pierluigi Carofano e Anna Ciccarelli, che racchiude in un unico percorso la storia dell’arte italiana in un racconto che non intende essere esaustivo, ma che si sviluppa attraverso opere per lo più sconosciute al pubblico, e che diventano qui simboliche della vastità del tesoro artistico e culturale del Paese.

Da Terni, da Palazzo Leoni Montani, sono partite per la Sicilia lunedì 13 gennaio le due opere della collezione d’arte della Fondazione Carit (Combustione di Alberto Burri del 1961, Aristotele di Vincenzo Gemito, scultura in bronzo). Due delle 25 in mostra dal 19 gennaio al primo marzo ad Agrigento.

Oltre al Burri della collezione ternana, concessa in prestito dal presidente Luigi Carlini, che esce da palazzo Montani Leoni per la prima volta, spiccano in esposizione il bel Paesaggio di Napoli di Giorgio de Chirico proveniente dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata; la Natura morta di Mario Sironi della Fondazione CariVerona e due opere di Pellizza da Volpedo della Fondazione di Alessandria. «Ogni opera – scrivono i curatori – è portatrice di valore, cultura e pensiero».

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