Fondazione Carit, Carlini a Strinati: «Guardate sempre al bene della città»

Il bilancio di otto anni e mezzo al servizio della comunità. L’impegno del neopresidente a contribuire alla realizzazione del nuovo ospedale

TERNI – Otto anni e mezzo al servizio della comunità. La conferenza stampa di fine mandato – per il presidente della Fondazione Carit, Luigi Carlini – avrebbe dovuto chiamarsi conferenza di «inizio mandato». «Perché è stata l’occasione per presentare il nuovo presidente eletto all’unanimità, Emiliano Strinati, e dei consiglieri che rimarranno in carica per il prossimo quadriennio». «Un passaggio di mano nel nome della continuità», concordano i due presidenti.  Un testimone che il professor Carlini lascia all’avvocato Strinati con lo stesso sentimento con il  quale lo ha raccolto nel 2016 dal  professor Mario Fornaci. «Insieme a Chicco (Ulrico, ndr) Dragoni – sottolinea –  e con la stessa passione di  Chicco». «E’ stato un percorso fatto insieme – ci tiene a ricordare Carlini – con spirito di servizio. Con Chicco ci siamo detti che la città ci aveva dato tanto. Diciamo che ricambiare in termini di dedizione è stato come rispondere ad un nostro imperativo interiore. Da qui siamo partiti. Poi Chicco è venuto a mancare, ma non il suo spirito. Dei due era lui il filantropo e bisogna dire che la Fondazione è stata molto influenzata dalla sua personalità nei settori della beneficenza e della solidarietà».

Come fa appena se ne presenta l’occasione, Carlini rispolvera le doti del suo vice presidente e amico soffermandosi sul loro impegno in Fondazione: «Chicco era tante cose insieme: un imprenditore illuminato, un uomo di finanza, un esperto d’arte, un amante del bello. Attraverso la Fondazione Carit abbiamo potuto mettere a terra tutti quei progetti che hanno fatto crescere la città».

Sul piano dei risultati, Carlini mostra la crescita in una slide: «Dal 2016 ad oggi la Fondazione Carit è salita di ben sei posizioni nell’elenco delle fondazioni italiane stilato dall’Acri, dal 37esimo  al 31esimo posto. E attualmente siamo quattordicesime nella classifica  delle fondazioni medio-grandi». Nel 2016 il patrimonio era di 196 milioni di euro, oggi è di oltre 233 milioni.  

«Dal 2016 al 2024 abbiamo stanziato 77,8 milioni di euro, di cui 12 milioni e mezzo al mondo della sanità, di cui oltre 10 milioni all’azienda ospedaliera di Terni».

A proposito di sanità, Carlini si è sentito in dovere di sottolineare l’impegno della Fondazione Carit  in favore della realizzazione del nuovo ospedale Santa Maria: «Lo abbiamo documentato alla passata amministrazione regionale dando anche la disponibilità ad acquisire l’area in cui costruirlo e lo abbiamo ribadito alla presidente Stefania Proietti».

Poi i bandi e la cultura. Le grandi mostre: “Incanto di luce e colori. Canaletto e i Guardi”  dal 20 maggio al 30 luglio 2017;“Natale a palazzo Montani Leoni. Da Taddeo Gaddi a Livio Agresti tra recupero e valorizzazione”, inaugurata il 15 dicembre 2017 (fino al 28 gennaio 2018); “Presenze artistiche in Umbria. I grandi Maestri attivi tra il ‘300 e il ‘500”, dal 7 dicembre 2018 al 24 febbraio 2019; “Immaginaria. Logiche d’arte in Italia dal 1949”, dal  20 dicembre 2019 a marzo 2020;  “Dramma e passione – da Caravaggio ad Artemisia Gentileschi”, dal 27 ottobre 2022 all’ 8 gennaio 2023; “Amarsi. L’amore nell’arte da Tiziano a Banksy”, dal 7 dicembre 2023 al 7 aprile 2024.Altro tema sentito il Verdi: «La città deve tornare ad avere il suo teatro noi abbiamo messo a disposizione 2 milioni e 300mila euro».

Il neopresidente non se lo lasca dire due volte. «Ci metteremo altrettanta passione. Per quanto mi riguarda mi sono avvicinato alla Fondazione con rispetto, pudore e ammirazione nel 2020. Con carlini presidente. E con lo stesso rispetto per il lavoro che ho visto fare proseguiremo. In continuità».  

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