Teatro Verdi, si procede senza ridotto

Palazzo Spada deciso a variare il progetto vincitore della gara internazionale. Bongarzone: «Modifiche necessarie a migliorare l’intervento complessivo»

TERNI – Ancora il ridotto c’è. Nel senso che i lavori procedono come se quel piccolo auditorium da 150 posti  al di sotto della cavea della sala principale del nuovo Verdi dovesse essere realizzato.

Ma la variante è dietro l’angolo. Ma proprio ad un passo, anche perché l’obiettivo è terminare l’opera entro dicembre 2026 senza perdere né un giorno di tempo né i fondi del Pnrr. Una modifica al progetto vincitore della gara internazionale per la ricostruzione del teatro comunale di Terni, annunciata dal sindaco Bandecchi durante la conferenza stampa di fine anno, che gli uffici tecnici stanno predisponendo.

Quindi, questione di ore. Quindi il ridotto salta anche per tutta una serie di ragioni legate al rinvenimento di materiali scadenti impiegati per la ricostruzione del teatro dopo la guerra.  Perciò i muri perimetrali, dopo una lunga interlocuzione con la Soprintendenza, sono stati demoliti (saranno comunque conservato nei magazzini comunali e catalogati). La Soprintendenza – ha sottolineato il responsabile del procedimento, Matteo Bongarzone –  ha seguito scrupolosamente tutte  le fasi degli interventi nel cantiere del Verdi.

In attesa della variante si è proceduto alla bonifica bellica. Durante gli scavi nell’area del foyer  sono state individuate diverse preesistenze che – ha spiegato l’archeologa incaricata dal Comune,  Francesca Tonella – sono in fase di studio. Poi barra a dritta verso il traguardo del 2026. L’obiettivo è restituire alla città il suo tempio della cultura: un  teatro da 800 posti.

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