C’è San Gemini tra i “Comuni Ricicloni”

Il dossier umbro di Legambiente che premia leesperienze virtuose verso un’economia circolare dei rifiuti

TERNI – Sono sedici i comuni in tutta l’Umbria che si sono classificati come “comuni ricicloni”. Sette in più rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda il comprensorio Ternano sono Calvi dell’Umbria, Otricoli, Arrone, Attigliano, Avigliano Umbro, San Gemini, Montecastrilli, Lugnano in Teverina, Valfabbrica, Narni, Amelia, Castiglione del Lago. Per Perugia Torgiano, Magione, Passignano sul Trasimeno. Il riconoscimento durantel’ottava edizione del dossier umbro di Legambiente, presentata da Castiglione del Lago, che mira a porre in evidenza le criticità e le esperienze virtuose verso un’economia circolare dei rifiuti. Il merito di questo miglioramento è dovuto al dato della qualità della raccolta dell’umido, che ricordano da Legambiente, essere un parametro premiante, così come un’alta percentuale di raccolta differenziata. 

«Parametri fondamentali – aggiunge l’associazione ambientalista – per attivare i percorsi di economia circolare al centro del lavoro di Legambiente volto a stimolare i Comuni e i servizi di raccolta di qualità, come il porta a porta spinto. Lo ripetiamo da tempo: quantità e qualità delle raccolte vanno di pari passo altrimenti le filiere di riciclo non possono essere attivate. L’errore di voler sempre tornare a soluzioni facili, come l’inceneritore, di fronte alla complessità della gestione delle tante tipologie di materiali e prodotti che finiscono nei rifiuti, speriamo venga corretto nei prossimi anni. Il nostro mantra è sempre quello: lavorare sui dettagli, sulle buone pratiche e sull’efficienza dei servizi».
Durante l’EcoForum sono intervenuti rappresentanti delle istituzioni locali, tecnici, amministratori pubblici, dirigenti, imprese, associazioni e cittadini. In questa edizione c’è stata anche la possibilità di un confronto diretto con l’assessore all’ambiente Thomas De Luca per discutere con lui dei nuovi scenari relativi al tema rifiuti. Nella sessione centrale, assieme all’assessore regionale, sono intervenuti Stefano Ciafani, presidente Legambiente nazionale; Maurizio Zara, presidente di Legambiente Umbria e Andrea Sisti, presidente di Auri. De Luca ha spiegato: «Raccolgo gli spunti e le proposte che sono arrivate dal Rapporto che oggi è stato presentato. Annuncio da subito che nelle prossime settimane avvieremo gli incontri con i diversi territori per poi lavorare da subito una nuova legge regionale. Come è noto, ho molto criticato il piano rifiuti della precedente legislatura; quello che faremo noi come amministrazione è proporre un nuovo piano rifiuti, aggiornato ed elaborato su quello che ci dicono i numeri e i dati e non basato su preconcetti o sulla poca conoscenza di una questione complessa, come è quella dei rifiuti. L’idea adesso è quella di spingere su una nuova dotazione impiantistica non per bruciare, ma per recuperare e avviare a nuovo utilizzo i rifiuti, in una logica di filiera e quindi di tutela ambientale e di sviluppo economico. L’obiettivo di questa Giunta è fare dell’Umbria una regione laboratorio, all’avanguardia sul tema dell’economia circolare».

Per essere premiati come Comuni Ricicloni, i criteri selezionati da Legambiente Umbria sono i seguenti: rispettare l’obiettivo minimo di Raccolta Differenziata RD del 72%; produrre un rifiuto organico con una qualità media superiore o uguale al 95%, ovvero con presenza di Materiale Non Compostabile MNC uguale o inferiore al 5%. I Comuni di Calvi dell’Umbria e di Otricoli sono stati nuovamente premiati anche come Comune Rifiuti Free a livello nazionale, poiché hanno contenuto la produzione pro capite di secco residuo (indifferenziato) e altri rifiuti a smaltimento al di sotto dei 75 kg/anno/abitante, e quest’anno sono entrambi anche nella classifica regionale proprio perché hanno fatto bene anche nel parametro della soglia del 5% di impurità nella frazione organica (il dato di Otricoli dello scorso anno invece non lo consentiva). L’auspicio è che già dal prossimo anno a questi Comuni virtuosi se ne aggiungano altri.

Come spiegano da Legambiente Umbria: «Al nuovo Governo Regionale chiediamo di dare seguito alle dichiarazioni programmatiche individuate prima delle elezioni su questo tema, e con il nostro dossier offriamo una possibile agenda delle tante attività che si dovrebbero mettere in campo. In primis rivedere e ripensare il Piano Rifiuti, approvato dalla precedente amministrazione regionale, con un cambio di approccio e visione che allinei questo settore alla transizione ecologica e alla lotta ai cambiamenti climatici. La nostra proposta è una legge sull’economia circolare dove venga definitivamente abbandonato il progetto dell’inceneritore e si organizzino e valorizzino le filiere di riuso e riciclo,partendo dalla progettazione industriale di beni fino alla valorizzazione nel mercato del riciclato (ad esempio utilizzando lo strumento degli acquisti pubblici con criteri ambientali). Va considerato ad esempioche il nuovo regolamento imballaggi richiede quote sempre maggiori di imballaggi riciclati. E’ un’opportunità di sviluppo che la regione non può perdere. Ricordiamo che già oggi l’Umbria è la terza regione italiana per quota di green jobs, le figure professionali legate alla economia verde, che rappresentano il 14,7% degli occupati totali nel 2023».

Ritornando ai dati della raccolta, il quadro regionale è molto vario: ci sono Comuni che viaggiano stabilmente su percentuali di differenziata vicine al 90% come Calvi dell’Umbria e Otricoli, e altri comunque attorno all’80%; dall’altro lato abbiamo Comuni importanti come Nocera Umbra, Valtopina e Montefalco che sono inchiodati su percentuali mediocri tra il 20% e 40%.
Rimane evidente che laddove non venga applicato integralmente il sistema di raccolta domiciliare della frazione organica, non si riesce a raggiungere gli obbiettivi di riciclato richiesti dalla nuova normativa. Occorre lavorare quotidianamente per diffondere buone pratiche e consapevolezza, e i comuni ricicloni umbri sono ottimi laboratori per capire cosa e come fare, per questo ci aspettiamo che il numero cresca di anno in anno. 

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