TERNI – Altalene rotte, scivoli transennati, auto sui marciapiedi, strade spaccate, rifiuti in mezzo alle vie, panchine divelte. Altro che città da vivere tutto l’anno (non c’è un evento organizzato dal Comune in programma)
Altro che territorio vitale, capace di attrarre nuovi investitori. I negozi chiudono e i locali restano sfitti, da lunedì 31 si spegneranno anche le vetrine di Banderari. Dei 101 brand invitati a Terni dal sindaco Bandecchi non v’è traccia. Bandecchi ha inviato loro una lettera piena di “tentazioni”: «La città è in piena trasformazione, interessata da numerose azioni di rigenerazione urbana e di rilancio del sistema economico …. una città di 107mila abitanti, in un contesto provinciale di 216mila, ottimamente collegata con Roma, Rieti e Viterbo…una città che vanta nei suoi assi centrali uno dei centri commerciali naturali più ampi e vivibili del Centro Italia…e via dicendo». Non basta. Bandecchi, nella stessa lettera, ha dichiarato anche che «per accrescere l’attrattività e le presenze nel centro commerciale naturale l’amministrazione comunale ogni anno realizza almeno 48 manifestazioni ed eventi con valenza regionale e nazionale». Non risulta da nessuna parte. Anzi il calendario degli eventi è vuoto. Abbondano invece le segnalazioni (anche via social), di rifiuti abbandonati in ogni angolo della città, di auto sui marciapiedi, di parchi in stato di abbandono con altalene rotte e scivoli transennati, di pavimentazioni saltate, di aree transennate da mesi, di atti vandalici, di scarsa sicurezza. Le foto scattate da Umbria7 non lasciano spazio a dubbi. La città è ostaggio del degrado. Non solo in centro. Nei parchi i giochi per bambini sono pericolanti e pericolosi. Sotto la Passeggiata i riccioli di Mattiacci sono un tutt’uno con le radici degli alberi e le panchine spaccate. Terni, insomma, più che la città dell’amore è la capitale del degrado.














